MONTE PORZIO - Da Monte Porzio e da Mondolfo sono partiti i lenzuoli che saranno affissi ai balconi delle case nel centro storico di Palermo nel 30° anniversario dalle stragi in cui vennero uccisi i giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e gli agenti di scorta.
L’appello del Ministero e della Fondazione
Sono stati anche gli alunni dell’Ics “Fermi” ad aderire a questo appello alla creatività lanciato dal Ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone, realizzando vari lenzuoli personalizzati in ricordo dei caduti nella lotta alle mafie. «Sono i lenzuoli bianchi che per molti anni hanno coperto le tantissime vittime della violenza mafiosa e dopo le stragi del 1992 nella città di Palermo sono diventati simbolo di un popolo che si ribella, bandiere spontanee e popolari. L’intento dell’iniziativa – proseguono i docenti Andrea Ippoliti e Patrizia Cappiello coordinati dalla dirigente Anna Maria Landini - non è premiare la migliore opera prodotta ma sollecitare la riflessione degli studenti sulle stragi di mafia e la partecipazione alle iniziative in memoria della rivolta civile della città di Palermo».
La comprensione del fenomeno
Il progetto ha portato gli alunni delle due cittadine cesanensi a comprendere il fenomeno delle mafie attraverso un itinerario civico formativo iniziato attraverso l’incontro con magistrati e proseguito attraverso riflessioni di gruppo nell’intento di approcciarsi ai temi legati alla lotta alla criminalità organizzata e ai caduti per mano mafiosa.
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Intento dell’iniziativa non è infatti premiare la migliore opera prodotta da una classe o da una singola scuola, ma sollecitare la riflessione degli studenti anche di Monte Porzio e Mondolfo sulle stragi di mafia e la partecipazione alle iniziative in memoria della rivolta civile di Palermo.