Evento estremo, ecco il triangolo della tregenda: Cantiano-monte Acuto-Fonte Avellana. In 7 ore un terzo della pioggia di un anno

Evento estremo, ecco il triangolo della tregenda: Cantiano-monte Acuto-Fonte Avellana. In 7 ore un terzo della pioggia di un anno
Evento estremo, ecco il triangolo della tregenda: Cantiano-monte Acuto-Fonte Avellana. In 7 ore un terzo della pioggia di un anno
di Lorenzo Furlani
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Sabato 17 Settembre 2022, 20:41 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 14:34

CANTIANO - È stato il triangolo della tregenda, una tempesta di pioggia, vento e fulmini da panico mai vista prima e mai registrata in precedenza dagli strumenti tecnici in questo territorio, l’evento meteorologico estremo abbattutosi nel pomeriggio e nella serata di giovedì scorso nella zona dei monti Catria e Acuto, dove ci sono le fonti dei fiumi Metauro e Cesano.

Il nubifragio più violento in 10 anni

Si è trattato del nubifragio in assoluto più violento degli ultimi 10 anni in Italia, secondo le rilevazioni del Cnr, un evento che ha devastato le Marche portando la morte da questo vertice dell’entroterra verso la costa. Il triangolo è quello disegnato dalle stazioni della rete meteo idropluviometrica regionale di Cantiano (posta a 396 metri sul livello del mare), del monte Acuto (a 1.446 metri) e di Fonte Avellana (a 690 metri).

A Cantiano la pioggia è stata registrata dalle 14,30 alle 22: in 7 ore e mezzo sono caduti 418 millimetri di acqua, pari a un terzo delle precipitazioni di un anno intero (secondo la statistica idrologica di Cantiano dal 2018 al 2020).

L’intensità maggiore si è avuta dalle 18,15 alle 18,30: quindici minuti in cui sono venuti giù 39 millimetri di pioggia arrivando a 101,4 millimetri nell’arco dell’ora successiva, il picco più alto dell’evento.

La stazione del monte Acuto giovedì ha registrato 384 millimetri di pioggia e quella di Fonte Avellana 372,4 millimetri.

L'effetto sul bacino del Misa

Secondo il climatologo Massimiliano Fazzini l’evento estremo abbattutosi su questa area ha influenzato anche il bacino idrografico del Misa, più fragile per il carattere torrentizio del corso fluviale, lungo il quale l’ondata di acqua e fango dell’esondazione è costata la vita di quanti sono rimasti intrappolati nei piani bassi delle case o sono stati sorpresi nelle auto. Nel territorio più martoriato la pioggia registrata nella stazione idropluviometrica di Barbara si è fermata a 126,8 millimetri e in quella di Corinaldo ad appena 14,4 millimetri.

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