Pesaro, addio alla vecchia tribuna dello Stadio Benelli: arrivano uffici e appartamenti

Pesaro, addio alla vecchia tribuna dello Stadio Benelli: arrivano uffici e appartamenti
Pesaro, addio alla vecchia tribuna dello Stadio Benelli: arrivano uffici e appartamenti
di Thomas Delbianco
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Mercoledì 3 Agosto 2022, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 18:14

PESARO - Non solo servizi e uffici: al posto della vecchia tribuna Prato dello stadio, quando verrà abbattuta, si potranno fare anche appartamenti. E’ stato approvato dal consiglio comunale lunedì sera con 16 voti favorevoli, 5 contrari e 4 astenuti, il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari del Comune e l’adozione definitiva della variante al Prg e al piano del Parco Naturale del Monte San Bartolo.

Tra le varianti approvate, valorizzazione dell’area sul retro di Palazzo Aymonino, cessione gratuita dei terreni privati nel Parco Miralfiore, destinazione a terziario per una porzione del San Domenico, lavori alla scuola e alla palestra Anna Frank, c’è anche quella relativa a via Campo Sportivo a Pantano, che interessa «l’area dell’ex tribuna della Vis Pesaro - spiega l’assessora all’Urbanistica Mila Della Dora - e prevede l’aggiunta della destinazione d’uso residenziale, oltre a quelle già ammesse dal Prg vigente a servizi e ad attività terziarie, per una maggior flessibilità di utilizzo dell’area e per attrarre più interesse di mercato». 

La riqualificazione

Aggiunge la capogruppo Pd Anna Maria Mattioli: «Verrà finalmente riqualificata l’area stadio, con la possibilità di abbattimento della vecchia tribuna Prato, si potrà realizzerà un centro anche residenziale in linea con gli standard abitativi propri di quel luogo, visto anche le recenti manifestazioni d’interesse».

Via libera in consiglio all’unanimità, inoltre, all’adozione della variante alle norme tecniche attuative del Prg relativa al recupero dei sottotetti dei piani interrati delle attività terziarie in zona a e flessibilizzazione delle destinazioni d’uso ammesse nell’ambito delle attività industriali e artigianali. Si introduce, per gli immobili industriali, oltre alla destinazione principale anche quella di magazzini per deposito e logistica anche non necessariamente connessi all’attività produttiva. Un altro punto incentiva le attività dei pubblici esercizi e delle attività commerciali del centro storico prevedendo la possibilità, per le stesse, di recuperare ulteriore spazio, trasformando in superficie utile i loro piani interrati o seminterrati o fuori terra, a condizione che la superficie massima oggetto di trasformazione non sia superiore a quella dell’esercizio esistente. Il terzo punto stabilisce che, il recupero dei sottotetti degli edifici sia subordinato al reperimento di spazi per parcheggi privati, con possibilità di pagamento di una somma equivalente al valore delle aree destinate a tali parcheggi, in caso di impossibilità di reperire tali spazi. 

La Conferenza 


Durante la Conferenza di Servizi, l’amministrazione ha provato a recepire anche il comma 1 bis dello stesso articolo, aggiunto nel 2021 dalla Regione, il quale prevedeva che i Comuni potessero prevedere il recupero dei sottotetti purché venisse assicurata un’altezza media non inferiore a 2,20 metri, e una minima di 1,40 metri per tetti a falde inclinate. E di un’altezza non inferiore a 2,20 metri nel caso di coperture piane. Un’integrazione che ha avuto parere contrario di Asur Marche 1. «Peccato che la parte della variante relativa ai sottotetti sia stata bocciata dall’Asur provinciale - dice il presidente della Commissione Urbanistica Sergio Castellani (Una Città in Comune) mentre il Comune era andato dietro a una legge delle Marche. In pratica, un ente regionale dice “sì”, quello provinciale risponde “no”. Un parere difforme che lascia quantomeno interdetti». Dario Andreolli (Lega): «Scandalosa bocciatura dell’Asur provinciale a fronte di un sì dello stesso ente regionale e in direzione contraria al favorire investimenti, bloccando immobili che potevano avere un aumento di valore». Per Roberto Biagiotti (Lega), «così facendo blocchiamo un’economia esistente e blocchiamo quei cittadini che vogliono sfruttare il proprio patrimonio immobiliare. Sottostare a burocrati che non si calano nella realtà quotidiana ha dello sconcertante Non possiamo tollerare di ricevere un diktat senza logica». 
 

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