Al teatro della Fortuna prosa, lirica e concerti sinfonici: il Comune ​copre le spese per il 73 per cento

La presidente della Fondazione Teatro della Fortuna, Catia Amati
La presidente della Fondazione Teatro della Fortuna, Catia Amati
di Massimo Foghetti
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Sabato 15 Gennaio 2022, 08:46

FANO - Nonostante tutto, l’attività teatrale fanese gestita dalla Fondazione Teatro della Fortuna continua. Lo fa mettendo in atto tutte le possibili precauzioni per difendere il pubblico dagli attacchi del Covid: ci sono gli obblighi di presentare il green pass rafforzato, di indossare la mascherina Ffp2, di igienizzare le mani all’ingresso, di osservare un idoneo distanziamento in attesa dell’entrata. La volontà di continuare l’attività in presenza fin quando sarà possibile, dopo l’esperienza degli spettacoli rappresentati online, un’esperienza che non aveva alternative ma che è stata poco accattivante, è attestata dall’approvazione del bilancio preventivo per l’anno in corso. 

Le incertezze per il Covid
Un bilancio che prevede un movimento di entrate e uscite di 681.000 euro, di cui 500.000 costituiscono il contributo erogato dal Comune di Fano, pari al 73 per cento delle entrate. Gli stessi sindaci revisori non hanno trascurato il fatto che la pandemia imperante potrebbe di nuovo imporre lo svolgimento dell’attività in assenza di pubblico e questo potrebbe provocare difficoltà gestionali. Le entrate da conferimenti soci e sponsorizzazioni per un ammontare complessivo di 95.000 euro (45.000 dai soci 50.000 dagli sponsor) dovranno essere attentamente monitorate e le relative spese impegnate solamente all’effettivo incasso. Il collegio consiglia altresì di valutare con attenzione tutte le attività e le procedure ritenute necessarie alla riscossione di eventuali crediti. Infatti, la parte privata copre solo circa il 15% del totale delle spese. Le altre entrate incidono all’incirca per il 10% del totale.

Spese in forte incremento
Tra l’altro le spese risultano in forte incremento per quanto attiene al costo del personale con conseguente maggior rigidità e rilevanza dei costi fissi in bilancio.

Stessa valutazione per quanto attiene le prestazioni artistiche per le quali è previsto un aumento di circa il 12 per cento e in generale anche per gli altri costi per i quali si prevedono aumenti nell’ordine del 5 – 10 per cento. Pertanto, in tale situazione, il collegio dei revisori si è raccomandato di effettuare, per le spese per le quali non necessita una programmazione, una attenta ponderazione ai fini di non compromettere l’equilibrio di bilancio. Tutta l’attività quindi è stata programmata tenendo conto di tali puntualizzazioni, pronta a fare i conti anche con le decisioni più restrittive che potrebbe assumere il Governo. 

Il programma degli spettacoli
«Per il settore della prosa – ha evidenziato la presidente della Fondazio Catia Amati - sono stati posti in programma da gennaio a maggio 4 titoli: la già rappresentata commedia Coppia aperta, quasi spalancata del 9 gennaio scorso, l’Enrico IV del 18 febbraio, Open del 25 marzo e Mine vaganti del 29 aprile. Per ogni commedia sono state preventivate 3 rappresentazioni consecutive. Per la lirica è stato annunciato l’allestimento dell’Italiana in Algeri il 3 e 5 febbraio e il Macbeth di Verdi firmato da Luigi Pizzi per il prossimo autunno. Il 1° gennaio scorso è stata inaugurata la stagione sinfonica con i concerti proposti dalla orchestra Rossini, con la cui collaborazione riprenderanno anche i concerti della domenica».

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