Stato di emergenza esteso a 7 Comuni pesaresi. Sono 76 le strade franate in provincia: il conto sale a 25 milioni

Stato di emergenza esteso a 7 Comuni pesaresi. Sono 76 le strade franate in provincia: il conto sale a 25 milioni
Stato di emergenza esteso a 7 Comuni pesaresi. Sono 76 le strade franate in provincia: il conto sale a 25 milioni
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Venerdì 26 Maggio 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 09:25

PESARO Sale il conto dei danni del maltempo. La buona notizia che lo stato d’emergenza si estende anche alle Marche e ci rientrano 7 Comuni dopo il sopralluogo dell’altro giorno della Protezione civile nazionale. Ci sono Pesaro (il capoluogo è quello che al momento pare avere riportato i danni più seri), Fano, Urbino, Sassocorvaro - Auditore, Monte Grimano Terme, Montelabbate e Gabicce, ma non per esempio, Macerata Feltria o Gradara che pure avevano lamentato danni. Per i primi interventi sono stati stanziati 4 milioni di euro, un po’ di ossigeno, ma il bilancio si aggrava. «Con le ultime frane siamo arrivati a 25 milioni di danni solo sulle strade provinciali - spiega il presidente della Provincia Giuseppe Paolini - Una cifra che è cresciuta in queste ore e che abbiamo comunicato alla Protezione civile regionale. Proseguiamo con il monitoraggio costante per verificare eventuali evoluzioni».

 


Il territorio


Le 76 strade danneggiate interessano i comuni di Gabicce Mare, Pesaro, Monte Cerignone, Macerata Feltria, Lunano, Pietrarubbia, Sassocorvaro Auditore, Urbino, Pergola, Fossombrone, Colli al Metauro, Terre Roveresche, Acqualagna, Fermignano, Montefelcino, Mombaroccio,Tavullia, Vallefoglia, Montelabbate, Piandimeleto, Mercatino Conca, Montegrimano Terme, Cagli, Apecchio, Tavoleto, Belforte All’Isauro, Pergola, Isola del Piano, Cantiano, Piobbico, Urbania, Sant’Angelo in Vado, Sant’Ippolito, Fratte Rosa, Mercatello sul Metauro, Fano, Mondolfo, San Costanzo, Mondavio e Cartoceto. Senza contare le strade provinciali (diverse) che necessitano di pulizia dell’alveo del corso d’acqua in prossimità dei ponti stradali per accumulo di materiali legnosi. Botta di conti: per la Provincia sono 25 milioni, Pesaro ne ha stimati 11, Gabicce più di uno, per i Comuni dell’Alto Montefeltro si ipotizzavano una decina. E ci sono ancora i danni dei privati che non si sono terminati di conteggiare.
Intanto ieeri mattina, l’assessore all’Operatività Enzo Belloni ha fatto visita alla famiglia di Graziano ed Elena, la cui casa è stata pesantemente danneggiata dall’alluvione e dall’esondazione del fosso della Ranocchia in strada della Romagna, a Cattabrighe. «Sono entrato nell’appartamento e ho potuto vedere il disastro dell’acqua che ha invaso tutto.

Non credevo fosse una situazione così grave, anche se già eravamo al corrente che quella zona fra la statale e i fossi è stata la più colpita insieme a quella vicino al Foglia». 


L’annuncio


«Serve subito un tavolo tecnico con la Regione – spiega ancora Belloni – perché anche il Comune è nelle stesse situazioni di difficoltà come il privato. Un tavolo fra Enti che metta mano alla pulizia di fossi e tratti di corsi d’acqua e canali di scolo. L’appello è alla prevenzione e a interventi mirati, ognuno per la propria competenza, utili a contenere le emergenze e arginare rischi e danni ingenti in caso di nuove piogge torrenziali o alluvioni. Il tavolo dovrà riunire i tecnici regionali della Difesa del Suolo, il servizio Manutenzioni del Comune e il Consorzio di Bonifica delle Marche. Solo se ognuno fa la propria parte si riuscirà a risolvere le problematiche segnalate e sparse in diversi quartieri. Per esempio il Foglia ha tenuto anche perché in alcuni tratti i lavori su argini e alveo del Consorzio di Bonifica conclusi lo scorso anno, hanno funzionato. I tecnici hanno già una mappatura di zone della città dove serve intervenire. Ci sono fossi che sta pulendo il Comune, alcuni di nostra competenza mentre in diversi altri casi, dobbiamo capire e definire se sono di competenza Demaniale o del Consorzio. Al tavolo dovranno essere individuati anche i soggetti privati proprietari di terreni su cui insistono fossi e canali, e definite linee guida ed obblighi. I privati devono essere richiamati alle loro responsabilità, venendo incontro alle esigenze di tutti. Devono fare i solchi nei terreni di proprietà, soprattutto se a ridosso della strada o di zone residenziali, e fare la manutenzione, tagliare la vegetazione e quant’altro. Molti terreni sono dilavati e sono scese frane, perché la manutenzione è saltuario o non è mai stata fatta»
 

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