Il santuario delle apparizioni di don Elia ora è realtà. Venerdì la consacrazione

Il santuario del Sacro Cuore a Ca' Staccolo di Urbino e don Elia Bellebono con Papa Giovanni Paolo II
Il santuario del Sacro Cuore a Ca' Staccolo di Urbino e don Elia Bellebono con Papa Giovanni Paolo II
di Beatrice Giannotti
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Martedì 31 Agosto 2021, 09:25

URBINO - Venerdì prossimo e alle 17 sarà consacrato il santuario del Sacro Cuore di Ca’ Staccolo, a Urbino. Le maestranze consegneranno all’arcivescovo la chiesa e avrà così inizio il rito della consacrazione dell’altare, delle mura dell’edificio e dei diversi luoghi della chiesa. Sabato alle 10 è in programma la messa di inizio solenne e ufficiale dell’attività ecclesiale alla presenza dei vescovi del territorio e delle autorità civili e militari.

Percorso di 52 anni
«Si conclude un percorso molto lungo – spiega l’arcivescovo di Urbino, monsignor Giovanni Tani – iniziato il 3 ottobre 1969 da don Elia Bellebono di Cividate al Piano (Bergamo) che dopo essere stato in preghiera nella chiesa di San Francesco, ha dichiarato che il Sacro Cuore chiedeva di avere una chiesa a lui dedicata a Urbino: 52 anni dopo e 25 anni dopo la morte di Don Elia la chiesa è pronta. Un evento straordinario: per le dimensioni e per l’importanza artistica. Quattro vescovi hanno visto il susseguirsi dei lavori ed è per me una grande gioia poterla consacrare. Urbino non aveva bisogno di una nuova chiesa e siamo, inoltre, in un periodo in cui le chiese non si riempiono. Ma questa opera non fa parte di un piano pastorale, lo dimostra la sua storia. Siamo molto fiduciosi e crediamo che l’inizio della vita di questa realtà possa portare visitatori visto che la realtà è molto conosciuta e sono stati molti coloro che hanno collaborato al progetto».

I fondi raccolti da una fondazione
I lavori sono stati possibili grazie alla Fondazione del Sacro Cuore «voluta da Don Elia per rispondere alla richiesta di costruire il Santuario a Urbino – spiega Giuseppe Cucco –. Sono stati molti i benefattori dall’Italia e dall’estero, soprattutto dalla Svizzera. Per concludere i lavori sono stati inoltre molto importanti i fondi del 5x1000 destinati alla Chiesa cattolica. Ora la chiesa passa dalla Fondazione alla parrocchia che la gestirà per il culto del Sacro Cuore».

Non c’è un programma turistico e religioso al momento proprio perché questo luogo di culto è nato grazie ad una visione di Don Elia.

Il santuario inizia ora la sua attività al fine di sviluppare la devozione al Sacro Cuore di Gesù e per radicarla.

Prima la parrocchia, poi i gesuiti
«Come da accordi, la chiesa sarà consegnata ai gesuiti, istituto di cui Don Elia faceva parte. Non entreranno però subito all’opera, per capire come gestire la struttura al meglio – continua Monsignor Tani –. Intanto si adopereranno i preti diocesani per sviluppare una devozione al Sacro Cuore attraverso attività costanti. Sarà garantita la messa tutti i giorni, forse due la domenica».

Per accedere alla chiesa è necessario il green pass, al fine permettere a 500 fedeli di entrarvi (senza sarebbero potuti essere di meno).

La storia personale
Don Elia Bellebono nasce l’8 Ottobre 1912 a Cividate al Piano (in provincia di Bergamo). Perde la madre il giorno del suo 24° compleanno. Tre anni dopo decide di entrare nell’Istituto dei gesuiti di Gallarate. Secondo la biografia, pubblicata sul sito web a lui intestato, nel ’41 ha la sua prima apparizione a Vicenza, nel ’52 Gesù gli dice: “Desidero che tu sia mio sacerdote, che sia tu ad assolvere queste anime che Io stesso ti mando a chiamare…”.

Nell’ottobre del 1969, nella chiesa di San Francesco a Urbino, Gesù gli dice: “Sono contento che i tuoi padri spirituali ti abbiano permesso di parlare di me nella città di Urbino. Desidero che tu faccia costruire un santuario dedicato al Mio Cuore Sacratissimo…”.

Parla all’università di Urbino, incontra il Papa, futuro santo, Giovanni Paolo II. Don Elia ha ricevuto l’ordinazione in età molto matura: a 64 anni è stato ordinato diacono a 65 anni sacerdote. Acquista il terreno a Urbino nel luglio del 1985 per la costruzione del santuario dedicato al Sacro Cuore di Gesù. Nel 1992 don Elia costituisce la Fondazione “Opera del Sacro Cuore di Gesù”, muore nel 1996: 25 anni dopo il santuario è realtà.

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