Sant'Angelo in Vado, colpito da un malore muore Fabio Pedini, imprenditore visionario con la Trattamenti tessili Italia e storico sponsor della Vadese. La commozione di Carloni

Domani il funerale

L'imprenditore Fabio Pedini
L'imprenditore Fabio Pedini
di Véronique Angeletti
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Martedì 30 Maggio 2023, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 18:26
SANT’ANGELO IN VADO Ieri, le Marche hanno perso un altro figlio illustre. All’improvviso, è morto all’ospedale di Urbino all’età di 68 anni, l’imprenditore Fabio Pedini. Colto da un malore nella notte tra domenica a lunedì è stato trasportato d’urgenza dalla sua casa di Sant’Angelo in Vado all’ospedale di Urbino dove è purtroppo deceduto qualche ora dopo. 


Professionalità e cuore


«Per me era un amico fraterno – lo ricorda commosso l’onorevole Mirco Carloni – e, per tutti, era un amico per bene e generoso che, nonostante le difficoltà, metteva il cuore in tutto ciò che faceva. Aveva fatto sua e lo rappresentava bene la frase dell’attore Danny Kaye: La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi». Forse perché da maestro visionario e illuminato, i colori era riuscito a reinventarli attraverso lavorazioni così speciali che hanno trasformato la sua azienda “Trattamenti tessili Italia”, da stireria (fondata nel 1986) in una lavanderia industriale. Superò innovando l’altalenante economia della moda puntando sullo stone washed e sui jeans consumati (worn-out) fino ad essere oggi un prezioso punto di riferimento per maison come Cavalli, Balenciaga, Gucci, Cucinelli, Fendi e le francesi Saint Laurent, Givenchy, Louis Vuitton.

Il segreto

Il suo segreto: rendere i capi simili ma mai uguali con interventi speciali più di tutto manuali. È stato un pioniere nell’uso di colori naturali e nell’ecosostenibilità. Fece modificare le macchine per risparmiare acqua ed energia. «Fabio Pedini era amico di tutti e si distingueva per la sua grande disponibilità - lo descrive Stefano Parri, il sindaco di Sant’Angelo in Vado.

Ha dimostrato che una società ad alta specializzazione può avere sede nelle aree interne, lontano della grande viabilità e che con la ricerca e lo sviluppo si riesce a fare fronte alle crisi e a uscirne più forti che mai. Era un uomo - aggiunge - profondamente innamorato del territorio dove era nato e lo ha dimostrato lungo tutta la sua vita. Rifiutando di delocalizzare la sua attività per andare incontro al business e sostenendo iniziative che sapeva importanti per la nostra comunità come la Fiera del tartufo o ancora sponsorizzando squadre sportive». È stato lo storico sponsor della Vadese.

 
L’amore per il territorio


«Un uomo a servizio del comprensorio - sottolinea Romina Pierantoni, il sindaco di Borgo Pace – un amico impossibile da dimenticare che spiccava per un innato altruismo che lo portava ad aiutare l’altro in un modo solare forte per la sua bella visione epicurea della vita». Per Giulio Lonzi, past fiduciario della condotta Slow food di Urbino «era uno degli ultimi principi mecenati dell’alta valle del Metauro». Un filantropico «unico ed insostituibile – interviene commosso Fabio Roberti della trattoria Puntiron’s di Marotta -. Ci siamo conosciuti una ventina di anni fa e, da allora, abbiamo insieme organizzato tante cene di beneficenze a supporto di sodalizi e iniziative importanti per la salute e il bene della società». 


Il commiato


Il lutto investe anche l’azienda che l’imprenditore capitanava con l’aiuto della nipote Valeria e i 36 dipendenti che trattava come se fosse una famiglia allargata. Lascia la moglie Loredana da sola. La coppia aveva perso la figlia Benedetta qualche anno fa. Il funerale si svolgerà a Sant’Angelo in Vado nella chiesa di San Francesco domani mercoledì 31 maggio alle 15. Il feretro si trova all’obitorio dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Urbino. 

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