Ancora attesa per la risonanza magnetica di Urbino e tagli al 118 di Fossombrone e Cagli: la rabbia del Pd in consiglio regionale

Ancora attesa per la risonanza magnetica di Urbino e tagli al 118 di Fossombrone e Cagli: la rabbia del Pd in consiglio regionale
Ancora attesa per la risonanza magnetica di Urbino e tagli al 118 di Fossombrone e Cagli: la rabbia del Pd in consiglio regionale
di Gianluca Murgia
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Giovedì 29 Settembre 2022, 20:36

ANCONA - Sanità, nervi tesi in aula alla ripresa dei lavori dopo l'estate e dopo le elezioni politiche. Sul tavolo l'attesa lunga 4 anni per la risonanza magnetica dell’ospedale di Urbino, che l’Area vasta 1 ha acquisito in leasing in seguito ad una gara d’appalto del gennaio 2019 vinta da Consip. Il macchinario al momento non è funzionante creando di fatto un disservizio enorme e prolungato per l’ospedale Santa Maria della Misericordia e, a cascata, per tutto l’entroterra pesarese.  L’attesa, lo scorso marzo, aveva portato l’assessore regionale Saltamartini a chiedere durante un incontro pubblico delle risposte alla direzione dell’Area vasta 1 (che aveva replicato con un «stiamo adeguando locali ma abbiamo difficoltà a trovare ditte che eseguano i lavori»).

Il ritardo

Lo scorso 25 luglio, con l’interrogazione 530, è stato poi il Pd regionale a rincarare la dose con la consigliera Micaela Vitri, ricordando come negli ospedali di Pesaro e Fano attualmente non vengano «erogate tutte le prestazioni di risonanza magnetica necessarie», tanto che i pazienti «che necessitano di una risonanza magnetica agli arti sono costretti a subire lunghi tempi di attesa, oppure a rivolgersi ai privati per prestazioni corrisposte a costi variabili: per una risonanza al ginocchio si va da 90 a 120-140 euro». L’alternativa sono le strutture sanitarie della confinante Emilia-Romagna. Eppure a Urbino c’è una risonanza magnetica nucleare pronta all’uso. Per metterla in funzione, però, sono necessari lavori di adeguamento della sala (che richiederebbero circa 2 mesi con un avviso alla General Electric da fornire 4 mesi prima).

Oggi, la risposta: «Domani si apriranno le buste per la nuova gara ma non possono garantire data di inizio lavori» spiega Micaela Vitri bollandola come «barzelletta»

I tagli

Intanto è allarme per il servizio del 118. «Acquaroli blocchi subito il taglio al 118 di Fossombrone e Cagli» hanno chiesto i consiglieri regionali del Pd Marche Micaela Vitri e Andrea Biancani. «Prosegue lo smantellamento - ha ribadito i due esponenti dem - di tutti i nostri servizi sanitari essenziali: dopo le postazioni di guardia medica chiuse o depotenziate, la giunta Acquaroli asfalta pure i 118 aprendo sempre più la strada alla privatizzazione. Come annunciato il 23 settembre in una nota della Dirigente del servizio, - affermano - dal 15 ottobre saranno sospesi i turni di reperibilità diurna/notturna, infrasettimanale e festiva del personale infermieristico e autista soccorritore delle postazioni 118 di Cagli e Fossombrone a causa dell'apertura di una nuova postazione a Terre Roveresche».

Gli altri tagli

«Il primo annuncio di soppressione era arrivato per l'1 ottobre, - hanno rimarcato Vitri e Biancani - ma si è pensato poi di prorogare due settimane per fare digerire meglio la notizia. Come se non bastasse capita sempre più spesso nell'entroterra durante la notte che l'unica postazione di ambulanza 118 con medico a bordo sia a Urbino, costretta così a coprire in caso di bisogno da Urbania a Sassocorvaro fino a Montecchio».

La risposta (solo attesa)

La fotografia: «Proviamo a immaginare cosa accadrebbe, ad esempio, in caso di due incidenti stradali a distanza di 50 km. La cosa preoccupante è che in tutto ciò si sta aprendo la strada ai privati con la scusa della carenza di medici, nonostante gli autisti Asur avessero dato la propria disponibilità a fare turni aggiuntivi (uno a testa al mese) per coprire le nuove postazioni. Per questo abbiamo presentato - concludono Vitri e Biancani - un'interrogazione in Consiglio regionale a cui ci aspettiamo che venga data non solo una risposta in aula ma anche annunciata una vera soluzione visto che l'entroterra era tra le priorità della giunta Acquaroli»

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