Mezzolani attaccato anche dal Pd pesarese
"Una gestione irrazionale e sconcertante"

L'assessore regionale alla sanità Almerino Mezzolani
L'assessore regionale alla sanità Almerino Mezzolani
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Sabato 29 Novembre 2014, 15:17 - Ultimo aggiornamento: 16:37
PESARO - Dopo tante critiche piovutegli addosso dalle Marche, a Mezzolani arrivano anche quelle del Pd di casa. La politica dell'assessore regionale alla sanità per l'azienda ospedaliera Marche Nord è duramente contestata dallo stesso partito pesarese.



ll documento firmato dal coordinatore comunale del Pd, Andrea Nobili (frutto di un incontro serrato tra gli “specialisti” del settore), non solo non fa sconti a Mezzolani ma lo indica come l'interprete di “una irrazionale e sconcertante politica sanitaria”. “Il processo di integrazione degli ospedali di Fano e Pesaro - si legge - vive una fase di profonde contraddizioni e di diffuso malcontento, sia tra gli operatori sanitari, confusi dalla mancanza di obiettivi chiari e definiti, sia tra i cittadini alle prese con la cronica questione delle liste di attesa e della diffusa percezione che il modello Marche Nord sia sotto finanziato e non riesca a svolgere il ruolo per il quale era stato concepito”.



Ma non finisce qui: “La confusione istituzionale che regna mette a repentaglio i livelli essenziali di salute della popolazione”. L'apice della confusione secondo il Pd di Pesaro si è toccato con la bocciatura della programmazione elaborata dalla direzione generale di Marche Nord, istituendo due chirurgie e due ortopedie (come chiesto peraltro dai sindaci di Pesaro e Fano).



Critiche vengono espresse anche alla gestione sanitaria della dirigenza di Marche Nord giudicata disorientante e dal punto di vista degli investimenti sprecona: “Il trasferimento di medicine specialistiche a Fano e il mantenimento della Stroke Unit contro ogni logica di continuità assistenziale, la scelta di cardiologia incorporata nell'emodinamica, e quella della Anestesia Rianimazione nel polo ospedaliero di Fano denominata 'terapia del dolore e nutrizionale', rischiano di stravolgere la condizione dei due poli ospedalieri, disorientando così la cittadinanza e gli operatori sanitari".
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