L'appello di un mamma separata 47enne: «Fatemi tornare al mio paese e rivedere i miei figli»

San Costanzo, l'appello di un mamma separata 47enne: «Fatemi tornare a mio paese e rivedere i miei figli»
San Costanzo, l'appello di un mamma separata 47enne: «Fatemi tornare a mio paese e rivedere i miei figli»
di jacopo Zuccari
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Mercoledì 7 Aprile 2021, 08:30

SAN COSTANZO - Separata, non può rivedere i figli e l’auto che aveva è stata bruciata. Una mamma lancia un appello. «Non so a chi devo rivolgermi, vorrei tornare quanto prima nella mia regione ma se non ho un lavoro stabile, come faccio?». 

Le controversie

È la storia di una donna di 47 anni, che da quando ha perso casa e lavoro per motivi legati a una serie di controversie familiari che la tengono lontana dai suoi figli piccoli, ora sente il bisogno di poter ricominciare. Preferisce restare anonima, precisa che non cerca pubblicità sulla sua persona. Ma da quando la pandemia ha posto un freno a tante attività economiche, turistiche e commerciali, è sempre più difficile reinserirsi in un mercato del lavoro che da un anno è alle prese con le conseguenze del covid. La donna sancostanzese si è trasferita pochi mesi fa in Lombardia per ritrovare un minimo di stabilità e sicurezza emotiva, dopo aver passato settimane emotivamente provanti. «Ho un nuovo compagno, la mia situazione è nota ai servizi sociali. Penso di tornare presto ma non ho nemmeno la macchina per andare al lavoro – spiega la donna – Penso a quando potrò rivedere i miei figli piccoli. 
«In questo momento non posso vederli, intanto mi piacerebbe trovare quanto prima un’occupazione ma tutto adesso passa tramite email e contatti sul web, come si fa a trovare un lavoro quando sei un numero tra i tanti che manda curriculum?». La storia di questa mamma racconta di una vita che ha visto il sogno di oltre venti anni di convivenza andare in frantumi, ma non si vuole perdere la fiducia nè la voglia di costruire un futuro nuovo nonostante ostacoli che sembrano insormontabili.
«Mi piacerebbe provare nel settore alberghiero, ho fatto l’operaia per 17 anni e in questo periodo che mi trovavo nel Nord mi sono adattata nel settore del confezionamento alimentare.

Se dovessi tornare nella provincia di Pesaro sarò costretta a dormire in macchina». Una situazione drammatica che la donna affronta con grande dignità e fermezza. Ma due parole si sente di dirle: «Finora purtroppo nessuno mi ha aiutato veramente. Capisco che siamo tante famiglie ad avere difficoltà e bisogno d’aiuto, ma vorrei avere un’opportunità». 

La speranza

Per tornare c’è bisogno di una casa, ma con un affitto e senza un’occupazione ecco che qualsiasi progetto si infrange contro la crisi e il coronavirus. «Il settore alberghiero secondo me offrirebbe le opportunità più importanti, ma a causa del covid chi può assumere per la prossima estate?», si chiede infine la mamma che purtroppo in questo momento se dovesse rientrare deve fare i conti con il rischio di contagio che non cessa. «Il tempo passa – continua lei – e la situazione non si sblocca. Finora sono stata lasciata sola, per favore aiutatemi».

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