FANO - Mai abbastanza gli appelli ad adottare la massima prudenza quando ci si butta in acqua. E purtroppo nemmeno le sciagure che si ripetono e soprattutto quella che ha tragicamente connotato l’estate fanese sembrano agire da efficace monito nei confronti, in particolare, di chi con quell’elemento non ha tutta questa confidenza e lo affronta con leggerezza quando oltretutto quello fa la voce grossa.
Un nuovo episodio, fortunatamente a lieto fine, è accaduto nei giorni scorsi nelle acque prospicienti i Bagni Oasi a Fosso Sejore, dove una mamma con due figli piccoli, che si trovava nella vicina porzione di spiaggia libera, si è avventurata fra le onde impetuose, finendo prigioniera di correnti che l’hanno trascinata dove nessuno dei tre toccava.
La scena non è sfuggita ad Emanuel Penserini, che svolge il servizio di salvataggio proprio ai Bagni Oasi e che prima ha ripetutamente, ma invano, richiamato con il fischietto la mamma e i suoi due bambini, quindi non ha esitato a lanciarsi in mare quando ha notato che la donna cominciava a dimenarsi e gridare.
«Il fatto che non comunicasse in italiano, che fosse stata presa dal panico e che avesse iniziato a bere rendeva già complicata la situazione. La difficoltà ulteriore – racconta Penserini - è che però fosse vestita e gli indumenti fradici ne aumentavano volume e peso, riducendone l’agilità».
Di nazionalità marocchina e di fede musulmana, la donna si era infatti recata in spiaggia e poi introdotta in acqua coperta da tunica e velo così come vogliono i dettami religiosi. L’intervento di soccorso è stato comunque portato a termine per la comprensibile gratitudine del marito e padre dei bambini che si è presentata poco dopo per esternarla personalmente.
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