PESARO Motori di barche rubati al porto, il processo si chiude senza condanne per via della riforma Cartabia. Gli imputati accusati di furto risarciscono ma sono prosciolti e la fanno franca. Il caso riguardava un fatto avvenuto nell’estate del 2019 quando due rumeni di 35 e 40 anni rubarono da barche ormeggiate al porto di Pesaro una cassetta di attrezzi completa di un binocolo professionale per un valore di 2000 euro, un motore Yamaha del valore di 4000 euro rimuovendo la barra antifurto che proteggeva il tutto. Poi avevano tranciato i cavi elettrici e del carburante di un altro motore Yamaha del valore di 3000 euro.
La denuncia
Denunciati i furti per oltre un anno tutto era rimasto avvolto nel mistero senza poter dare un nome e un volto ai responsabili.
Non luogo a procedere
Uno dei due imputati (un terzo è rimasto ignoto), ha risarcito con 9000 complessivi i proprietari delle imbarcazioni. Così non è stata portata avanti la querela e il caso, come vuole la riforma Cartabia, si è chiuso con il non luogo a procedere. L’altro imputato non avrebbe risarcito nulla. Dei motori nessuna traccia, quasi certamente sono stati rivenduti al mercato nero.