MAROTTA Rissa al Miu di Marotta, un patteggiamento e cinque rinvii a giudizio oltre allo stralcio di due posizioni per la messa alla prova. Ieri davanti al giudice per l’udienza preliminare di Pesaro erano sei le posizioni aperte per rispondere dei ruoli avuti nella maxi rissa scoppiata all’alba dello scorso 7 agosto 2021 fuori dalla discoteca Miu di Marotta. Un fatto che era balzato alle cronache nazionali per via dei quattro arresti, il ferimento di due carabinieri e di un 26enne senegalese finito d’urgenza al pronto soccorso di Torrette per una coltellata ricevuta all’addome.
I video sulla violenza
Ma soprattutto per i video degli scontri circolati in rete, sui social e su messaggi WhatsApp. In quell’alba di sangue erano stati arrestati 2 26enni albanesi, un 24enne senegalesedomiciliato a Tolentino e un 34 anni, dominicano, di Jesi. A tutti loro, la procura contesta il reato di rissa, resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e il danneggiamento dell’auto dei carabinieri, i cui finestrini erano stati spaccati.
La discussione per un urto
Stando all’impianto accusatorio, la zuffa era nata da una discussione iniziata all’interno del locale tra il gruppo composto da albanesi e italiani e quello di cui facevano parte prevalentemente ragazzi di origine africana. Sarebbe stato un urto involontario ad accendere la miccia tra le due comitive, sistematesi in due tavoli vicini. Dopo l’accoltellamento del senegalese, c’era stata la fuga dal locale dei due 26enni albanesi. C’era stato un inseguimento da parte dell’altro gruppo con tanto di bottiglie rotte, mazze e spranghe di ferro. I carabinieri, per cercare di sedare il caos, erano stati colpiti dalla folla (15 e 20 giorni di prognosi) e l’auto di servizio era stata danneggiata. Parte della zuffa era stata ripresa con gli smartphone dai presenti. E il caso aveva fatto il giro della nazione.
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