Ditta Rincicotti, non si trova la soluzione
Celani contrario alle assunzioni in Aset

La commissione di garanzia riunita sul caso Rincicotti Orciani
La commissione di garanzia riunita sul caso Rincicotti Orciani
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Giovedì 5 Marzo 2015, 20:58 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 09:50
FANO - Alcune proposte ma nessuna soluzione per la ditta Rincicotti Orciani e i suoi cinque dipendenti.

Si è riunita la commissione di garanzia e controllo per trattare il caso. La società assurge a simbolo del fallimento della politica, in quanto per oltre dieci anni non si è riusciti ad arrestare l'emorragia del suo capitale sociale, ma anche di una conduzione tecnica che, contrariamente alle ditte private che operano nello stesso settore, non è riuscita a restare con redditività sul mercato.



Secondo la relazione effettuata dall'attuale presidente dell'Aset spa Lucia Capodagli, che ha ricevuto la pesante eredità dal suo predecessore Federico Romoli e quest'ultimo da Giovanni Mattioli, l'investimento iniziale di 1.200.000, compiuto per l'acquisto della società nel 2003, ha incominciato già a perdere di valore nel 2005, per continuare poi negli anni successivi, finché nel 2012, grazie a una serie di operazioni straordinarie, non si è riusciti a riequilibrare il bilancio, senza però assicurare un percorso autonomo al futuro dell'azienda.



Ecco perché nel 2014, a tutela del denaro pubblico, la Capodagli ha deciso di porre tutti i problemi sul tappeto, non nascondendo anche l'eventualità di mettere in liquidazione la Rincicotti Orciani.



Per salvare il lavoro ai dipendenti, Riccardo Severi di Noi Città ha ribadito la sua richiesta che questi ultimi siano assunti dall'azienda madre, ma ha trovato il parere contrario del dirigente Pietro Celani, il quale ha fatto presente che anche le aziende partecipate sono sottomesse, per quanto riguarda le assunzioni di personale, agli stessi limiti imposti dalla spending review ai Comuni. E' allo studio una nuova soluzione, ma questa ancora presenta molti punti interrogativi.
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