Fano, dissesto della Rincicotti & Orciani
L'ex titolare: "Ogni scelta condivisa da Aset"

Fano, dissesto della Rincicotti & Orciani L'ex titolare: "Ogni scelta condivisa da Aset"
3 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Giugno 2015, 17:59 - Ultimo aggiornamento: 19:59
FANO - “Mi volevano portare via la casa ma l'arbitrato si è concluso con una compensazione: io dovevo avere 70 mila euro per il noleggio dei mezzi della Pulifox, me ne hanno dati circa la metà mentre Aset si è fatta carico della spese legali”.

Umberto Rincicotti riassume così la transazione che ha posto fine all'istanza legale intrapresa da Aset. L'infermiere autista di ambulanza diventato imprenditore nell'azienda fondata dal padre e dallo zio nella sua seconda vita professionale, dopo il pensionamento dall'Asur circa 15 anni fa, non ci sta a passare come la causa della rovina dell'impresa che porta ancora il suo nome, venduta da lui e altri soci ad Aset nel 2003 per 1,1 milioni di euro e in seguito totalmente svalutata dalla multiservizi fanese.



Un'azienda specializzata nello spurgo dei pozzi neri finita in uno stato comatoso, con cinque dipendenti che rischiano il posto di lavoro, dopo la definitiva uscita di Rincicotti tre anni fa, al termine di una gestione decennale fortemente deficitaria che complessivamente ha totalizzato più di 300 mila euro di perdite.



Rincotti mostra alcune carte e spiega perché l'azione di responsabilità deliberata da Aset nell'ottobre 2012, su mandato dei Comuni soci, è finita in un nulla di fatto. Un'istanza di risarcimento danni - secondo l'input del Comitato di controllo del Comune - promossa contro l'ex proprietario, che dopo la vendita per nove anni fu consulente dell'azienda per l'organizzazione commerciale e del lavoro nonché per periodi più brevi anche consigliere di amministrazione e amministratore delegato.



Rincicotti era sospettato di conflitto di interesse visto che il consulente contrattualizzato lo faceva in nome e per conto della società Ecogest, che forniva anche servizi alla Rincicotti & Orciani come le videoispezioni delle fognature, e che dalla fine del 2005 è proprietario di un'altra ditta di spurghi, la Pulifox.



“Quell'azione di responsabilità era infondata - afferma Umberto Rincicotti - perché io ho fatto tutto nella massima trasparenza e nell'interesse della Rincicotti & Orciani, ogni mia iniziativa era nota e condivisa dalla proprietà”.



Dalla verifica dei verbali dei Consigli di amministrazione emerge che fu pianificata un'espansione della Rincicotti nel Montefeltro e vennero avviati contatti per comprare la Pulifox, che lì operava. Ma tutto fu stoppato nel novembre 2005 dal presidente di Aset, Giovanni Mattioli, perché all'epoca era in gioco la fusione provinciale delle multiservizi. Così l'operazione la fece personalmente Rincicotti.



“Ma il mancato acquisto da parte della Rincicotti & Orciani - precisa ora l'imprenditore - non influì sulla sua gestione perché la Pulifox in seguito garantì il 50% per cento del fatturato della Rincicotti fornendo personale e mezzi con prestazioni sulle quali ai clienti veniva ricaricato almeno il 30%”.



Emerge anche che la Rincicotti & Orciani nel 2010 aveva due mezzi nuovi o seminuovi per attività da svolgere in sinergia con Aset ma continuava a concentrare la sua opera sullo spurgo di pozzi neri per cui i suoi mezzi erano usurati.



“Il fatturato era sempre rimasto costante, ma da tre anni ho visto che l'attività è calata, certamente non per colpa mia - sottolinea Umberto Rincicotti -. Mi dispiace per i lavoratori in cassa integrazione, che conosco bene, ma anche per Carla Orciani, che fu licenziata e non so perché”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA