Rincaro autobus, Cisl: attacco al welfare
M5S: Fano agisca nel Cda di Adriabus

Rincaro autobus, Cisl: attacco al welfare M5S: Fano agisca nel Cda di Adriabus
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Lunedì 14 Settembre 2015, 21:09 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 05:18
FANO - Un pesante costo in più per i lavoratori pendolari, un salasso per le famiglie degli studenti che provengono dalle località interne della provincia. Continuano le proteste contro l’aumento del 10 per cento delle tariffe del trasporto pubblico deciso dalla Regione Marche e gli appelli per una revisione della scelta.

Il rincaro è reale, visto che l’inflazione è pressoché inesistente (l’ultimo dato mensile dell’Istat la indica allo 0,2 per cento) e incide sui bilanci familiari in un periodo in cui si trascina ancora la crisi economica, rischiando di compromettere i programmi di mobilità sostenibile per la spinta agli utenti a cercare soluzioni di trasporto privato alternative.



In particolare, la Cisl provinciale mette in evidenza come la misura costituisca un nuovo attacco al welfare sociale e invita tutti i sindaci, in particolare quelli dei comuni interni come Urbino, a coalizzarsi per fare sentire la propria protesta alla Regione. Inoltre, il movimento 5 Stelle di Fano sprona il sindaco Massimo Seri, che aveva già invitato inutilmente il governatore Ceriscioli a revocare la decisione, a fare sentire la propria voce contraria all’aumento delle tariffe nel consiglio di amministrazione di Adriabus attraverso il rappresentante del Comune di Fano.



“All'apertura del nuovo anno scolastico - rileva la Cisl -, come se non bastasse l'aumento del costo di libri, dovuto a testi sempre uguali, ma nuovi nel titolo e nei prezzi, puntuale l'aumento anche del trasporto pubblico, urbano ed extraurbano, per studenti e famiglie, a partire dal 1° di settembre. Una vera politica innovativa benedetta dalla nuova giunta regionale, per compensare le mancate entrate dovute a scelte di riforma del sistema dei trasporti regionali mai effettuate e cosa c'è di più semplice nell'Italia e nelle Marche degli anni 2000, della pesante crisi economica, se non scaricare il tutto sulle spalle dei cittadini, delle famiglie, degli studenti, già provati dai morsi della recessione più grave mai registrata nella regione e nella provincia? La Cisl di Pesaro, Fano e Urbino protesta fermamente per questo nuovo attacco allo stato sociale. Non solo la Regione taglia sistematicamente i trasferimenti di risorse ai Comuni, alla sanità ed al sistema sociale, consente anche a una società a prevalente capitale pubblico, come Adriabus, di scaricare con estrema faciloneria e leggerezza i costi gestionali, tipici dell'attività industriale, sulle spalle dei cittadini”.



I consiglieri comunali Hadar Omiccioli, Marta Ruggeri e Roberta Ansuini di Fano 5 Stelle evidenziano “che in pochi anni, il biglietto urbano è passato da un costo di 1 euro a quello ormai in vigore di 1,25 euro a cui segue di pari passo una progressiva riduzione di linee. Per non parlare della cronicità della situazione settembrina degli abbonamenti scolastici: agli studenti dell'istituto alberghiero, che da diversi anni si trovano a dover usufruire della normale linea Fano-Pesaro perché la corsa scolastica dedicata è stata soppressa, quest'anno si è aggiunta la novità per gli studenti della provincia frequentanti il campus scolastico pesarese: uno studente di Bellocchi deve fare ben due abbonamenti, il primo per il bus diretto alla stazione, il secondo per raggiungere il campus”.
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