Qualità della vità: balzo in avanti di 33 posizioni ma Pesaro resta nell'Italia impoverita

Qualità della vità: balzo in avanti di 33 posizioni ma Pesaro resta nell'Italia impoverita
Qualità della vità: balzo in avanti di 33 posizioni ma Pesaro resta nell'Italia impoverita
di Elisabetta Marsigli
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Martedì 15 Dicembre 2020, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 11:10

PESARO - La 31esima indagine del Sole 24 Ore sul benessere nei territori decreta un salto di ben 33 posizioni per la provincia che passa da 51esima a 18esima, unica in tutta la regione.

Questo nonostante sia una delle provincie che più a sofferto il Covid che ha visto anche la stessa Milano perdere ben 11 posizioni. Le aree tematiche di analisi, sono principalmente: ricchezza e consumi; demografia e salute; Affari e lavoro; Ambiente e servizi; Giustizia e sicurezza; Cultura e tempo libero. 

Il dato Covid

Ai 90 indicatori, si è aggiunto, quest’anno, l’indice dei casi Covid, per verificare come la diffusione dei contagi ha esercitato una pressione differente sui sistemi sanitari, sulle vite e sulla quotidianità delle persone, ma forse anche qui è ancora prematuro fare bilanci. I dati del nostro territorio vedono dunque Pesaro al 18° posto nella classifica finale, dopo Ascoli e Ancona e prima di Macerata e Fermo. Sul dato “Ricchezze e consumi” siamo al 58° posto, dopo Ancona e siamo sempre dopo il capoluogo di regione anche nella categoria “Ambiente e servizi”. Buona la posizione su “Giustizia e Sicurezza” in cui siamo al 6° posto dopo Ascoli Piceno e, per altri due “primati regionali” possiamo contare su “Ecosistema Urbano”, 20° posto e Biblioteche, 13° posto. L’Offerta Culturale ci vede al 31° posto, dopo Ascoli Piceno e Macerata; come Cultura e tempo libero siamo al 29° posto. 
Meglio il Bes
«Do un valore minimo a questo tipo di classifiche, nonostante Pesaro abbia raggiunto una posizione migliore rispetto allo scorso anno. - commenta il sindaco Matteo Ricci - Sono troppi dati, estesi poi su base provinciale e non comunale. Con un anno particolarmente complesso come questo, sicuramente ci sono dei dati che possono essere falsati. Non a caso sono alcuni anni che spingo perché i comuni applichino gli indicatori Istat del Bes, un sistema molto più attendibile che nasce con l’obiettivo di valutare il progresso di una società non soltanto dal punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale». L’Istat, insieme ai rappresentanti delle parti sociali e della società civile, ha individuato nel Bes un ottimo indicatore per le fondamentali dimensioni del benessere, corredate da misure relative alle diseguaglianze e alla sostenibilità.  Un sistema che già Pesaro lanciava ai tempi del Festival della Felicità: «Perché eravamo proprio alla ricerca di un indicatore statisticamente rilevante che tenesse conto di un nuovo modello di sviluppo. Quando il Bes sarà applicato su larga scala, allora sì che si potrà discutere. - prosegue Ricci - In ogni caso, dalla classifica del Sole24Ore sono emersi elementi che già conoscevamo: il primo, in negativo, che è quello che dopo la crisi economica (2009-2014), in cui ci siamo impoveriti notevolmente e non siamo più nella parte più ricca d’Italia; in positivo ci sono i dati sulla sicurezza, al di là della propaganda dell’opposizione, della cultura e dell’ambiente, settori dove siamo cresciuti negli ultimi anni, grazie ad investimenti e contributi mirati».
La base provinciale
«La nostra è un provincia che vive molto poco di economia pubblica e dal 2009 in avanti risente maggiormente dei fenomeni che mettono in difficoltà l’economia e la produzione. - aggiunge il vicesindaco e assessore alla bellezza Daniele Vimini - Per quanto questi dati possano essere realmente attendibili, si tratta di classifiche che tengono conto di un territorio provinciale in una visione abbastanza policentrica.
Gli spunti
«Se vogliamo prendere degli spunti da questo tipo di indagini, potremmo pensare di proseguire con politiche sempre più integrate: i dati ogni 1000 abitanti non valgono rispetto ad un piccolo comune con minori opportunità. Quindi, anche l’idea lanciata qualche anno fa invitando Urbino e Fano a costituire una rete di iniziative legate ai musei e alle mostre, dopo avere sperimentato il successo di quella teatrale, è un dato che può tornarci utile nella condivisione e nella crescita culturale».
La classifica generale
La città con la miglior qualità di vita risulta essere Bologna, nella classifica generale, seguita, sempre tra i primi posti, da diverse provincie della vicina Emilia Romagna.

Risulta penalizzato il Nord: con Milano che perde 11 posizioni, ma la crisi vede in calo anche le aree metropolitane più turistiche come Venezia, Roma e Napoli.

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