Raid di violenze e minacce di tre giovani ubriachi. Scattano gli arresti in casa

I carabinieri sono intervenuti sin dalla sera di giovedì 11 marzo
I carabinieri sono intervenuti sin dalla sera di giovedì 11 marzo
di Eugenio Gulini
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Domenica 21 Marzo 2021, 15:02 - Ultimo aggiornamento: 15:03

URBINO “Gangs of Montecchio” in trasferta nella città rinascimentale di Urbino. Protagonista un trio di ventenni universitari di cui uno conosciuto alle forze dell’ordine per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, furto e rapina.

Sfilza di reati
Per due compari del terzetto per ordine dell’autorità giudiziaria sono scattati gli arresti domiciliari. Il terzo della banda è stato denunciato in stato di libertà. I reati contestati valgono quasi metà del codice penale: rapina in concorso, furto aggravato, lesioni aggravate, danneggiamenti aggravati, porto abusivo d’arma, resistenza a pubblico ufficiale ed estorsione. Le violenze sono state commesse nei confronti di 7 persone.

Gli episodi hanno tutti origine nella serata di giovedì 11 di marzo scorso quando i carabinieri della compagnia di Urbino sono stati allertati per una pericolosa rissa, in cui sono coinvolte anche persone adulte, che stava avvenendo presso il terminal degli autobus di Santa Lucia, centro di aggregazione giovanile, ultimamente, balzato spesso agli onori delle cronache per vandalismi, spaccio, danneggiamenti, risse e furti. La banda dei tre giovani, sotto l’influenza di sostanze alcoliche, ha infastidito, intimorito e aggredito, senza motivo alcuno, persone che stavano attendendo i pullman. All’arrivo della gazzella del nucleo radiomobile viene rinvenuto un coltello a serramanico, sequestrato.

Le intimidazioni
Chi è stato aggredito, nel frattempo, dà una descrizione sommaria dei tre assalitori che minacciavano con frasi pesanti tipo: “Ti ammazzo”, “Tu non sai chi sono io”. Dal personale del pronto soccorso vengono refertate agli aggrediti ferite al volto e agli addominali, abrasioni, graffi, naso contuso, sbucciature.

Partono le indagini dell’Arma coordinate dalla procura della Repubblica e dal sostituto procuratore Simonetta Catani molto tempestiva nel raccogliere tutti gli elementi. Il giorno successivo alla brutale vicenda si presenta, in caserma, uno studente universitario di 25 anni sporgendo denuncia perché all’interno del centro commerciale di Santa Lucia, nel pomeriggio del famigerato 11 marzo scorso, è stato aggredito e spintonato senza motivo da alcuni giovani violenti. Risultato: ha battuto il capo sulle scale.

Nello stesso giorno altra denuncia. Questa volta da parte di un padre e del figlio minorenne. Assieme ad alcuni coetanei, tutti urbinati, alla Fortezza Albornoz, sono stati minacciati di botte, sempre dal violento trio, se non davano loro tutte le sigarette che avevano.

Non si accontentavano: sottraevano ai minori, seduti su una panchina, anche le somme di denaro e guai a loro se si rifiutavano, gli avrebbero “spaccato la faccia”. Le denunce non finivano.

Raffica di querele
Un addetto di Urbino Servizi presenta querela contro ignoti per la rottura di uno specchio dell’ascensore di Santa Lucia. Nell’arco di 45 minuti di tutto e di più. Sono stati ascoltati molti testimoni e acquisite le immagini dai luoghi. Nel frattempo, alcuni giorni dopo l’aggressione, il trio riconosce uno degli aggrediti sempre nel piazzale di Santa Lucia e lo accerchia e spintona. Finché i carabinieri della stazione di Urbino diretti dal capitano Renato Puglisi non arrivano, il 16 marzo, con la celere attività dì indagine, ad identificare i tre soggetti di Montecchio. Condotti in Caserma, durante l’interrogatorio, uno di questi, non ancora soddisfatto, si scaglia contro un militare, al quale, nello scontro fisico procura lesioni guaribili in 7 giorni. En plein.