Fuga di medici, ultima spiaggia per il pronto soccorso: al via appalto esterno. A Marche Nord si rischia l'interruzione del servizio

Al via la gara d'appalto per coprire 210 turni in tre mesi al pronto soccorso di Marche Nord
Al via la gara d'appalto per coprire 210 turni in tre mesi al pronto soccorso di Marche Nord
di Lorenzo Furlani
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Sabato 4 Giugno 2022, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 21:08

PESARO - Anche a Marche Nord arriverà una cooperativa di medici o, per meglio dire, un’azienda esterna che fornirà all’ospedale, a favore dell’utenza, le prestazioni di medici specializzati. L’azienda ospedaliera, soverchiata da una carenza sempre più acuta di personale medico, ha deciso di ricorrere all’acquisto di questo servizio per il pronto soccorso. Nei presidi per l’emergenza urgenza di Pesaro e Fano una quota dei turni, per la precisione 210 (diurni o notturni) di 12 ore l’uno, sarà coperta nell’arco di 3 mesi, a partire da luglio, da un’agenzia esterna che dovrà garantire il personale specializzato necessario.

Spesa di 210mila euro
La spesa stimata è di 210mila euro (mille euro a turno). L’interesse a partecipare alla procedura negoziata, che si svolgerà sulla piattaforma telematica dell’azienda Marche Nord, dovrà essere manifestato dai concorrenti entro dieci giorni (ovvero entro le 12 del 13 giugno) dalla pubblicazione del bando, avvenuta ieri, la cui determina è stata firmata dal direttore sanitario Edoardo Berselli con il parere favorevole del direttore amministrativo Antonio Draisci. Le offerte dei partecipanti alla gara dovranno pervenire entro il 20 giugno e l’aggiudicazione avverrà - tecnicamente in favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa -, entro il 30 giugno.

Nel documento istruttorio si sottolinea che il «provvedimento ha carattere straordinario e temporaneo» e che la gara d’appalto viene indetta «al fine di non cagionare l’interruzione di un pubblico servizio essenziale», che produrrebbe gravi ripercussioni sui cittadini utenti e da cui deriverebbero anche responsabilità penali. In pratica, si tratta dell’ultima spiaggia per il pronto soccorso di Marche Nord.

Questa è la dimostrazione plastica di quanto sia stato mal gestito dall’azienda il problema - comune a tutto il Paese - della carenza dei professionisti di pronto soccorso, con risposte tardive rispetto alle richieste di più efficienti misure organizzative, che risalgono alla seconda parte del 2021, e con scelte (in particolare la sostituzione dell’ex direttore facente funzioni Umberto Gnudi) che hanno esacerbato i rapporti tra i medici del reparto, provati da due anni di stress lavorativo per la pandemia, finendo per accentuare, invece di frenarla, la fuga dei medici.

Lo provano, come ultimo atto, le recenti proposte di assunzione da parte dell’Ausl della Romagna, dopo lo svolgimento di un concorso, a 5 medici tuttora dipendenti di Marche Nord, di cui 4 in servizio e 3 già dimissionari e in uscita all'inizio di luglio.

Proposte che sarebbero state tutte accettate, seppure da qualcuno con riserva.

La relazione di Titolo
La tenuta rispetto all’ingresso nel servizio di un’agenzia di prestatori d’opera costituiva una garanzia di qualità per l’azienda Marche Nord rispetto a ospedali, come quello di Urbino, dove questa modalità organizzativa è stata adottata da tempo. Così veniva rappresentato il confronto tra i servizi erogati dallo stesso direttore facente funzioni attuale del pronto soccorso Giancarlo Titolo, allorché era responsabile del pronto soccorso di Fano, tanto che anche di recente questa prospettiva aveva creato disappunto tra i medici del reparto per l’esperienza acquisita da chi ha già lavorato al fianco di medici delle cooperative.

Ma di fronte all’infruttuoso esito dei concorsi, all’ulteriore fuoriuscita di medici del pronto soccorso, alla necessità di garantire le ferie del personale, è stato proprio il direttore Titolo, insieme alla direttrice di presidio Luana Stefanelli e al direttore del dipartimento di emergenza urgenza Michele Tempesta, a chiedere di ricorrere all’appalto esterno per garantire la continuità assistenziale.

La preferenza alla qualità
Per salvaguardare la qualità delle prestazioni, i tre responsabili nella loro relazione alla direttrice generale Maria Capalbo hanno indicato che la gara venga aggiudicata pesando il 70% del punteggio sulla qualità del servizio (con una serie di circostanziati criteri) e solamente per il 30% sul prezzo, perché si disincentivi la competizione sul prezzo. In una riunione del 15 aprile scorso tutti i direttori dei reparti (da alcuni di essi ora vengono attinti i medici per coprire i turni scoperti del pronto soccorso) avevano chiesto di esternalizzare il servizio per poter continuare a garantire l’erogazione delle attività di tutte le unità operative. 

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