Pronto soccorso, Saltamartini: «Avrei tenuto il direttore anti no-vax ma mi dicono di aver scelto il migliore»

L'assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini
L'assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini
di Lorenzo Furlani
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Domenica 20 Febbraio 2022, 10:26 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 23:32

PESARO - «Se avessi scelto io mi sarei tenuto Gnudi in attesa del concorso pubblico per assegnare il posto di primario ma alla politica compete l’indirizzo, la gestione della sanità spetta ai dirigenti. Se qualcuno prende il mio tabulato non trova neanche una telefonata in quei giorni tra me e qualcuno dell’azienda ospedaliera».

L’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini interviene sull’avvicendamento alla guida del Pronto soccorso di Marche Nord, trincea da due anni della lotta ospedaliera al Covid-19, per rimarcare l’estraneità sua e della Regione rispetto alla decisione assunta dalla direzione generale dell’azienda dopo la cessazione del rapporto di lavoro con il direttore Loffreda, non rientrato al termine di due anni di aspettativa dall’esperienza professionale a Riad, in Arabia Saudita.

L'incarico a Gnudi nel marzo 2020
Nel clou del primo virulento focolaio di Covid-19, a due mesi dalla partenza del primario, la direttrice generale Maria Capalbo incaricò Umberto Gnudi come direttore facente funzioni; ora, per il tempo strettamente necessario a svolgere il concorso (9 mesi, al massimo raddoppiabili, stabilisce la norma contrattuale), la direttrice, a cui compete un atto motivato, con l’assistenza di una commissione tecnica, ha nominato Giancarlo Titolo, responsabile del presidio di Pronto soccorso di Fano.

«Quando mi hanno avvertito della conclusione del procedimento - precisa l’assessore Saltamartini - ho chiesto se avessero scelto il migliore e mi hanno risposto di sì, perché Titolo ha una competenza generale sul servizio di Pronto soccorso che bisogna riportare alla normalità, non solo per il Covid ma anche per tutte le altre patologie».

La decisione, come hanno testimoniato al Corriere Adriatico medici e infermieri del Pronto soccorso, è stata uno choc per gli operatori del reparto, i quali l’hanno percepita come una punizione per Gnudi, che aveva protestato per il ritardo delle risposte chieste alla direzione e alla Regione per le carenze logistiche e di organico del reparto.

Il colpo di grazia, è stato detto, a un gruppo di lavoro affiatato, che ha superato enormi difficoltà nei due anni del Covid-19 garantendo un lavoro di qualità, con il direttore Gnudi che si sacrificava per primo per dare l’esempio (peraltro, Titolo era già responsabile della struttura semplice di Fano quando nel marzo 2020 fu nominato Gnudi).

«La tifoseria del Pd»
«L’anomalia a Pesaro è l’ingerenza della politica nelle scelte della sanità - sottolinea Saltamartini -. Sono intervenuti il sindaco Ricci e la parlamentare Morani creando, per l’attenzione che i cittadini hanno su un tema importante come questo, una tifoseria laddove la scelta deve essere fatta per merito e competenze».

La deputata Alessia Morani in particolare ha affermato che il problema è «squisitamente politico» legando la sostituzione di Gnudi al suo sfogo contro i no vax per la linea indulgente sul tema della giunta regionale.

«Denuncio chi fa ingerenze»
«Io sono per la vaccinazione - ribatte Saltamartini -, ho spinto sulle vaccinazioni e, anche se le dichiarazioni di Gnudi erano un po’ sopra le righe, gli ho detto che sono sulla sua posizione. Evidentemente, in base a ciò che dicono Ricci e Morani, si deve credere che il Pd si ingerisse nei concorsi. Ma sia chiaro che se io so che qualcuno della politica lo fa sulla selezione delle professionalità della sanità sono il primo a portare gli atti all’autorità giudiziaria, perché questo è un reato».

E a sostegno di questa tesi Saltamartini porta i 40 anni di servizio svolti nella polizia di Stato a tutela della legalità (è vicequestore aggiunto e fece parte anche del nucleo anti terrorismo).

«Quindi se la procedura della scelta non è stata in ordine - aggiunge - Gnudi può sempre avvalersi della tutela giurisdizionale, siamo in uno Stato di diritto, ci sono i giudici e io naturalmente non starò a guardare».

«Non ho concordato nulla»
L’assessore regionale chiarisce anche le circostanze dell’invio da parte della sua segreteria del comunicato stampa, che martedì scorso ha dato la notizia della nomina di Gnudi, e dell’annuncio anche da parte sua della conferenza stampa della vigilia di Natale, in cui alcuni primari presero le distanze dalle critiche di Gnudi. Circostanze che hanno fatto pensare alla condivisione se non della scelta quantomeno di una strategia.

«Non ero stato preavvisato del procedimento di selezione - afferma Saltamartini -, Capalbo mi ha inviato in visione il comunicato a scelta avvenuta e io ho dato l’ok, non sapevo che fosse arrivato ai media solamente dalla Regione. Quanto alla conferenza stampa ho solo girato l’avviso della convocazione. Io non ho concordato nessuna strategia con Marche Nord, i direttori delle aziende mi informano delle loro decisioni, deve essere chiaro. Non invado il loro spazio perché se sbagliano devo avere le mani libere per intervenire. Facendo l’assessore regionale, parto dal presupposto che la selezione sia stata pertinente e congrua. Fino a prova contraria. E devo verificare se le aziende esercitano le loro funzioni nel pieno della legittimità. Comunque, con Gnudi ci voglio parlare» .

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