Due morti sul lavoro, condannati Paci e la Profilglass: 15 mesi e sanzioni per 1,4 milioni di euro

L'intervento dei carabinieri alla Profilglass in occasione degli infortuni mortali
L'intervento dei carabinieri alla Profilglass in occasione degli infortuni mortali
di Lorenzo Furlani
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Sabato 11 Settembre 2021, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 17:02

FANO - Giancarlo Paci e la Profilglass sono stati condannati dal Tribunale di Pesaro per i due infortuni mortali sul lavoro avvenuti nel 2017, a distanza di appena tre mesi, nello stabilimento di Bellocchi. All’imprenditore, allora rappresentante legale e oggi presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda leader mondiale nella produzione di profilati di alluminio, è stata comminata una pena di 1 anno e 3 mesi di reclusione per omicidio colposo con violazione delle norme antinfortunistiche e, solo per la prima tragedia, per omissione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro.

La responsabilità aziendale
Alla Profilglass spa, che nel processo deve rispondere della responsabilità amministrativa connessa all’illecito penale, è stata inflitta una misura finanziaria complessiva di 1.448.593 euro, composta in particolare da una sanzione pecuniaria di 800mila euro (800 quote da 1.000 euro ciascuna) e dalla confisca del profitto, misurato dalla procura nel risparmio sulle spese per la sicurezza, per un totale di 648.593 euro (340.125 per la prima tragedia sul lavoro e 308.468 per la seconda).

La giudice Antonella Marrone ieri mattina ha letto il dispositivo della sentenza al termine di una lunga istruttoria svolta nell’ambito del giudizio abbreviato (che garantisce agli imputati lo sconto di un terzo della pena).

Risarciti i familiari delle vittime
Non c’erano parti civili nel processo, perché i familiari delle due vittime - Morris Furlani, precipitato il 9 marzo 2017 per 12 metri dal tetto di un capannone per il cedimento della lastra di fibrocemento su cui camminava, e Rodolfo Cangiotti, schiacciato il 5 giugno 2017 da una bancale di 400 chili di lana di roccia - erano stati preventivamente risarciti dalla Profilglass, tramite l’assicurazione, per 2,5 milioni di euro complessivi.

Reclusione anche per l'operaio romeno
È stato condannato a 6 mesi di reclusione per omicidio colposo anche Marius Dumitru Puncioiu, l’operaio romeno che, secondo la procura, manovrava il muletto dal quale cadde il bancale che uccise Cangiotti.

Assolto l'altro romeno
La sentenza recepisce in gran parte le richieste della pubblico ministero Valeria Cigliola, che ha coordinato le indagini di carabinieri e Asur, salvo che per Eugen Aurel Dumitru Cetateanu, l’altro imputato romeno, e la società Gindor: secondo l’accusa imprenditore e azienda alle cui dipendenze lavorava l’operaio romeno.

Sono stati assolti (il primo dai reati di omicidio colposo e omissione dolosa delle cautele antinfortunistiche, la seconda di conseguenza dall’illecito amministrativo) per non aver commesso il fatto.

La tesi difensiva, rappresentata dall’avvocato Marco Cassiani affiancato dall’avvocato Marra e dal professor Lucio Monaco, è che la società fosse fittizia e che il romeno fosse un procacciatore di manodopera per la Profilglass e quindi, non essendo intervenuto nel fatto, non avesse alcun profilo di responsabilità.

L'accusa aveva chiesto 3 mesi in più
Rispetto alla tesi accusatoria, inoltre, la giudice ha assolto Paci dal reato di omissione volontaria delle misure di sicurezza riguardo al secondo infortunio, comminando di conseguenza nell’insieme una pena detentiva di tre mesi più bassa rispetto alla requisitoria della pm, la quale comunque aveva contenuto le sue richieste per la buona risposta dell’azienda, che dopo la doppia tragedia aveva provveduto a sistemare le carenze mettendosi in regola con la normativa sulla sicurezza.

Del caso Profilglass (il gruppo societario ha circa mille dipendenti) si occupò anche la commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro con un giudizio finale di forte censura della politica aziendale.

Le pene detentive sospese
Le pene detentive ora sono sospese (per l’operaio romeno in subordine al risarcimento). La difesa di Giancarlo Paci, che aveva chiesto l’assoluzione, valuterà alla lettura delle motivazioni (attese entro 45 giorni) se impugnare la sentenza.

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