SAN COSTANZO - Chiedeva più soldi oltre all’affitto con minacce e intimidazioni agli inquilini. Poi, una volta denunciato, ha spaccato l’auto di un inquilino con una mazza. Ieri la sentenza per un 62enne residente a San Costanzo che nell’arco di alcuni mesi avrebbe vessato i suoi locatari, finito a processo con l’accusa di estorsione e lesioni personali. Secondo l’accusa avrebbe preteso dei soldi in più rispetto al canone di affitto per il suo appartamento, un contratto tra l’altro non registrato.
Tra ottobre e novembre 2020 la vittima sarebbe stata una famiglia con padre madre e figlio. «Do fuoco a tutto, vi taglio la testa, siete dei morti di fame». La richiesta era sempre la stessa: «Domani dovete darmi i soldi altrimenti qui spacco tutto e tu da qui esci con la cassa da morto». E ancora: «Se non andate via di casa io brucio tutto e finirete per dormire in macchina».
Le violenze
In un caso avrebbe spinto la madre di famiglia su una sedia causandole una distorsione della spalla guaribile in 5 giorni, il tutto con l’aggravante di aver commesso il fatto davanti al figlio minorenne.
La vittima è stata colpita in faccia e alla spalla rimediando ferite guaribili in 40 giorni. Partite le denunce, voleva sapere chi fosse stato e di fronte al silenzio ha preso una mazza di ferro e spaccato parabrezza e specchietti all’auto del suo inquilino. L’estorsione, in sede di dibattimento, è stata derubricata in esercizio arbitrario delle proprie ragioni. L’uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Pagnini è stato condannato a 2 anni e 10 mesi.
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