Adeguamento antisismico: gli ingegneri contestano 11 incarichi della Provincia

La sede dell'amministrazione provinciale di Pesaro Urbino
La sede dell'amministrazione provinciale di Pesaro Urbino
di Lorenzo Furlani
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Venerdì 26 Febbraio 2021, 09:10

PESARO - Una serie di censure sugli incarichi professionali per l’adeguamento antisismico di 11 scuole superiori della provincia. L’Ordine degli ingegneri contesta la legittimità degli affidamenti disposti dall’amministrazione provinciale di Pesaro Urbino, tra dicembre e gennaio scorsi, per un valore complessivo di circa 1 milione e 300mila euro (fondi finanziati dal Miur) per le verifiche di vulnerabilità sismica degli edifici degli istituti Benelli, Cecchi, Mamiani, Mengaroni ed ex Perticari di Pesaro; Nolfi, Olivetti, Torelli e Volta di Fano; Laurana Baldi e Scuola del libro di Urbino.

Coinvolti oltre cento soggetti
l servizio di edilizia scolastica della Provincia ha indetto le gare invitando per ciascuna scuola 9/10 studi professionali (si tratta per lo più di ingegneri, con qualche geometra e geologo), complessivamente un’ampia rosa di oltre cento soggetti, scelti attraverso il mercato elettronico della pubblica amministrazione (Mepa). Il presidente dell’Ordine provinciale degli ingegneri, Giorgio Fazi, avvalendosi della consulenza specialistica dell’avvocato Bertinelli Terzi che assiste la Federazione ingegneri Marche, ha contestato la violazione della normativa in materia di appalti, riguardo a norme specifiche connesse anche alla giurisprudenza.

La presa di posizione, espressa in una formale lettera di protesta inviata al presidente dell’amministrazione provinciale, prende le mosse dai malumori diffusi nella categoria per le modalità con cui gli enti locali del territorio affidano gli incarichi professionali, un malcontento che di recente ha portato alla segnalazione all’Ordine degli ingegneri da parte di alcuni iscritti di una procedura del Comune di Fano e di questi incarichi della Provincia.

L'anomalia della procedura
L’anomalia di fatto di tali ultime procedure è che, a fronte del rispetto formale dei criteri di imparzialità e rotazione garantito dalla selezione degli invitati con la piattaforma elettronica della pubblica amministrazione, alcuni studi professionali, con un tempismo particolarmente straordinario alla luce delle obiezioni mosse dall’Ordine degli ingegneri, ricorrendo al raggruppamento temporaneo di professionisti, hanno fatto incetta di incarichi con affidamenti multipli da parte della Provincia. 
Tanto che, dopo la protesta della categoria, potrebbero essere promosse anche iniziative di carattere legale.

La principale delle contestazioni dell’Ordine degli ingegneri riguarda il breve termine per formulare le offerte concesso ai professionisti invitati alle gare: 7 giorni, ritenuti un termine esiguo e insufficiente rispetto all’impegno richiesto, tanto che la gran parte degli invitati ha rinunciato.

Ecco le censure
Gli inviti ai professionisti sono stati pubblicati sul portale telematico della Provincia perlopiù lo scorso 16 dicembre con la scadenza al 23 dicembre. Viene segnalata la violazione del Codice degli appalti laddove prevede che tale termine debba tenere conto della complessità della prestazione, richiamando anche una sentenza del Tar Lazio che giudica esigui 10 giorni. È un’aggravante la complessa documentazione chiesta a corredo dell’offerta. Contestata, inoltre, la mancata motivazione, che è prescritta dalla legge, sia di certi requisiti più restrittivi pretesi rispetto al Codice degli appalti, sia del mancato rispetto delle linee guida Anac per i servizi di ingegneria e architettura. Infine, la protesta è motivata dall’esclusione nel punteggio di precedenti adeguamenti sismici di edifici diversi dalle scuole ma di complessità eguale o maggiore, come per esempio gli ospedali.

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