CAGLI - Da ieri pomeriggio fino a venerdì 9 settembre, i pozzi di Sant’Anna e Burano sono chiusi. La decisione è stata presa ieri mattina dal comitato tecnico di protezione civile. «Riunione annunciata già la scorsa settimana – osserva l’assessore regionale alla protezione civile Stefano Aguzzi presente al tavolo tecnico – e programmata per questo lunedì con l’obiettivo di affrontare il tema dell’emergenza idrica ed esaminare lo stato degli invasi alla luce dei recenti eventi meteorologici e l’apertura dei due pozzi di profondità. Confermo che la situazione è rassicurante anche per la deroga concessa al deflusso minimo vitale (Dmv) ancora vigente».
Il livello degli invasi
Questo perché la misura di trattenere dell’invaso di Tavernelle un afflusso di 200 litri al secondo decisa il 14 luglio scorso è mantenuta. «Il Comitato – precisato Aguzzi - tornerà a riunirsi nella giornata di venerdì per verificare gli effetti della chiusura sul livello degli invasi e valutare se sarà possibile mantenere i due pozzi chiusi, compatibilmente con la necessità dell’aumento del deflusso minimo vitale, o, diversamente, se sarà necessario riaprirli con portate adeguate».
Intanto, questa volta, a differenza delle ultime riunioni, sono stati convocati i Comuni di Cagli e Cantiano, su cui gravita il Pozzo del Burano.
Le scuse a Cagli e Cantiano
Sulla chiusura del Pozzo del Burano, Alessandri fa notare che «se quest’anno il pozzo è stato operativo 41 giorni, l’anno scorso è stato aperto quasi una settimana in più e con prelievi maggiori. Adesso – ha concluso - dovremo vedere come reagirà la pressione e si riequilibrerà l’intero sistema». Un sistema che con le ultime piogge sembra godere di ottima salute. Nei dati sugli invasi Enel sul fiume Metauro risulta che, ieri 5 settembre, quello del Furlo era pieno all’84%, quello di San Lazzaro addirittura al 95 % e Tavernelle al 90%.