Porto di Vallugola da potenziare. Sarà la via azzurra per l'accesso alle riserve naturali marchigiane

Il porticciolo turistico di Baia Vallugola
Il porticciolo turistico di Baia Vallugola
di Lorenzo Furlani
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Lunedì 10 Gennaio 2022, 08:32

GABICCE MARE - Riqualificazione e potenziamento delle strutture e dei servizi per promuovere le potenzialità turistiche del porticciolo di Vallugola affinché diventi, nel cuore del parco San Bartolo, la via azzurra per l’accesso alle riserve naturali marchigiane.

L’inedito piano regolatore
È questo lo scopo del protocollo d’intesa tra la Regione Marche e il Comune di Gabicce Mare per la redazione e l’approvazione del piano regolatore portuale (Prp) dello scalo turistico di Baia Vallugola, finora sprovvisto di uno strumento urbanistico che ne pianificasse lo sviluppo. La giunta regionale, nella seduta prenatalizia del 22 dicembre scorso, ha approvato lo schema dell’accordo, illustrato nella riunione dal presidente Francesco Acquaroli, da sottoscrivere con il sindaco Domenico Pascuzzi, che fissa obiettivi e indirizzi del piano regolatore del porto con la definizione degli impegni di rispettiva competenza. Il documento evidenzia “l’obiettivo strategico della messa in sicurezza, ammodernamento e valorizzazione del porticciolo, da attuare attraverso un processo di riqualificazione del bacino portuale in un’ottica di sviluppo sostenibile, per una sua valorizzazione e miglioramento della vivibilità e dei flussi turistici”. 

Gli obiettivi
Secondo le intenzioni, l’investimento pubblico e privato nell’area dovrà produrre un ritorno economico e ambientale per l’intero territorio regionale. Gli obiettivi della Regione sono dare maggiore attrattività al porto come polo turistico regionale di eccellenza (per la particolare posizione in cui si trova nel parco naturale San Bartolo), conferire ai servizi connotati ancora da precarietà elevati standard europei, pianificare nuove strutture per rendere il porto funzionale durante tutto l’arco dell’anno per un forte impulso all’economia turistica, con ricadute occupazionali, non limitato solamente all’estate.
Nello specifico, per quanto riguarda le opere a mare, dovrà essere realizzato un avamporto per proteggere il bacino dalle onde che ora si propagano al suo interno ostacolando le manovre delle barche e favorendo l’insabbiamento.

Le opere in darsena devono prevedere la razionalizzazione della circolazione interna e della distribuzione dei posti barca nonché l’ammodernamento di banchine e pontili.

Un polo turistico green
Per le opere a terra sarà necessario migliorare la dotazione dei servizi per quantità e qualità, riqualificare i percorsi, il belvedere e il terrapieno adibito a parcheggio e realizzare strutture pubbliche per promuovere gli sport acquatici. Riguardo alla viabilità si dovrà costruire una rotonda all’ingresso dell’area, proteggere il percorso ciclopedonale e aumentare i posti auto disincentivando l’accesso veicolare privato sul lungodarsena. Infine, per l’uso di materiali, tecnologie e fonti energetiche il porto dovrà essere “green”, adeguato al contesto paesaggistico e naturalistico in cui è inserito, unico lungo tutta la costa adriatica. La redazione del piano spetta al Comune, che potrà avvalersi del supporto di Regione, università e tecnici esterni. 
Il protocollo sottolinea che si dovrà “conseguire rapidamente” la sua approvazione.

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