Pergola, Fiorenzuolo a Gammarota:
«Dichiarazioni fuorvianti e scorrette»

Il direttore dell'Area vasta 1, Giovanni Fiorenzuolo
Il direttore dell'Area vasta 1, Giovanni Fiorenzuolo
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Martedì 3 Luglio 2018, 17:29

PERGOLA - «Fuorviante e scorretto». Così il direttore dell’Area vasta 1 bolla quanto dichiarato dal primario di Chirurgia dell’ospedale Santi Donnino e Carlo di Pergola sulla mancanza di sicurezza nel presidio in cui opera per l'assenza del Pronto soccorso e del servizio h24 degli anestesisti.

«Dichiarare lo stabilimento di Pergola “pericoloso” non corrisponde al vero - afferma seccamente Giovanni Fiorenzuolo - e tali affermazioni potrebbero ingenerare un allarme nella cittadinanza non fondato e una perdita del senso di fiducia verso una struttura pubblica. Le esternazioni soprattutto da parte dei dipendenti pubblici di Aziende del servizio sanitario regionale andrebbero ponderate e non dettate forse da un senso di rivalsa nei confronti di altri professionisti».

Il riferimento implicito è al ricorso di Gammarota al Capo dello Stato contro il concorso per l’avvenuta nomina di un nuovo primario chirurgo a Urbino, presidio connesso a Pergola nel cosiddetto ospedale unico dell’Area vasta 1, che peraltro secondo lo stesso Gammarota non avrebbe mai ottenuto il riconosciuto dal ministero della Salute, tanto che l’Agenas valuta i due ospedali separatamente rilevando il mancato raggiungimento per entrambe le chirurgie dei volumi minimi di attività.

Fiorenzuolo sottolinea che gli atti programmatori regionali e dell’Asur, in linea con il famoso decreto ministeriale 70, «prevedono per l’Area vasta 1 la coesistenza di due unità operative complesse: una per la Chirurgia generale ordinaria (urgenze, emergenze e complessità) e l’altra a ciclo breve per attività di day-surgery. Da qui, la necessità di avere due direttori».

Nel suo ruolo tecnico, il direttore dell’Area vasta glissa sulle promesse che il primario di Pergola sostiene di aver ricevuto dal presidente Ceriscioli sull’unificazione a suo favore delle due chirurgie.

«Il decreto ministeriale 70 prevede ogni 100.000-200.000 abitanti un’unità operativa complessa di chirurgia generale», precisa Fiorenzuolo, quindi le due chirurgie generali dell’Area vasta e la terza dell’azienda Marche Nord sono compatibili con i 360mila abitanti della provincia di Pesaro Urbino.

«La Uoc di Chirurgia generale a ciclo breve di Pergola effettua interventi programmati di bassa e media complessità», rileva il direttore Fiorenzuolo per il quale le risorse assegnate sono proporzionate e «in caso di emergenza-urgenza la struttura di Pergola ha attivi protocolli per la centralizzazione del paziente verso l’ospedale di riferimento nel rispetto dei tempi e della sicurezza dei cittadini e dei professionisti. Per i codici di minore gravità la gestione avviene attraverso il Punto di primo intervento che svolge durante l’anno un numero di prestazioni inferiori alla metà di quelle richieste per un Pronto soccorso (6.900 vs 20.000)».

Infine, il direttore dell’Area vasta 1 afferma che il presidio di Pergola non possiede i requisiti di ospedale di area disagiata «cioè distante più di 90 minuti dagli ospedali di riferimento (o 60 minuti dai presidi di Pronto soccorso)».

E fornisce i seguenti tempi di percorrenza, compatibili con i limiti di velocità stradali: 47 minuti per l’ospedale di Senigallia, 44 minuti per Urbino, 43 minuti per Fabriano, 41 minuti per Fano e 58 minuti per Pesaro.

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