"Vai a fare la p....". Attacco sessista su Facebook alla candidata Melini: «Lo denuncio»

Pietrarubbia, "Vai a fare la p....". Attacco sessista su Facebook alla candidata Melini: «Lo denuncio»
Pietrarubbia, "Vai a fare la p....". Attacco sessista su Facebook alla candidata Melini: «Lo denuncio»
di Eugenio Gulini
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Martedì 1 Settembre 2020, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 09:57

PIETRARUBBIA - Attacco sessista inqualificabile alla aspirante consigliera regionale del M5s Samuela Melini attraverso la pagina di un sostenitore meetup che pubblicizzava la brochure dell’avvocatessa di Pietrarubbia, la quale si candida all’appuntamento elettorale del 20 e 21 settembre prossimi. Samuela Melini, legale del Foro di Urbino, è stata anche consigliere di minoranza al comune di Pietrarubbia nella legislazione precedente all’attuale del sindaco Maria Assunta Paolini. 

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E’ stata infamata pesantemente da un certo L. B. in questi termini: “Hai mai pensato di fare altro nella vita!!!! Vai a fare la p….., solo così hai la possibilità di fare del bene agli italiani”. «Non intendo tollerare, ritengo che certi atteggiamenti vadano sempre e comunque censurati così ho deciso immediatamente di querelare, è un atto che devo a me stessa e a tutte le donne e persone attaccate dal “sessismo da tastiera”. Riprendendo le parole della Ministra Azzolina “mai nessuna donna dovrà leggere commenti così”. Serve educazione al rispetto ed è anche per questo che intendo devolvere in beneficenza all’associazione “Donne Stelle contro la Violenza” la somma che chiederò a titolo di risarcimento».
 
Una presa di posizione forte che si trasferisce con un’intensità particolare nella determinazione di Samuela. Ma cosa porta la mente umana ad una dialettica politica di così bassa lega? Spiegazioni plausibili? «Temo – rimarca Samuela Melini - che le motivazioni siano a tutti ben note, gli atteggiamenti di odio sessista, e vorrei aggiungere di discriminazione etnica, vengono sbandierati da molti politici come opinioni meritevoli in una narrazione distorta che pare legittima. Tale propaganda porta, ed ha portato, all’annullamento del pensiero critico. L’odio fa leva sulla parte irrazionale e meschina delle persone e porta voti, oggi sempre più trova diritto di cittadinanza nel dibattito politico declassando ogni altra argomentazione che necessita di giudizio critico. Va da sé che il linguaggio volgare utilizzato dalla politica viene poi riproposto dai singoli con orgoglio senza alcun pudore e filtro». E chissà cosa ne avranno pensato i suoi compagni di viaggio di questa avventura elettorale. «Gli uomini e le donne che mi affiancano hanno manifestato rammarico e solidarietà ma anche delusione poichè si auspicava che non accadesse e che il dibattito politico potesse svolgersi in onesto e fondato contraddittorio». 

Solidarietà di amici e colleghi
Ma da chi ha avuto immediata solidarietà? «La solidarietà è arrivata anche da amici e colleghi, e proprio un collega, con posizione politica diversa, mi ha segnalato il post scusandosi per la tristezza della situazione. Devo osservare che i rappresentati del sesso maschile hanno dimostrato anche un certo disagio». E la sua famiglia in questo turbine di estrema volgarità e cafonaggine? «La mia famiglia ha mostrato sofferenza e tanta amarezza associati ad un senso di desolazione per la gratuità dell’insulto, non l’ho ancora detto a mia figlia che ha solo 10 anni e temo che una bambina sarebbe troppo colpita da tutta la violenza della frase, come anzidetto l’odio è senza ragione». 

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