Pierpaolo Panzieri, la verità dell'autopsia: coltellate alla schiena, è stato ucciso con «grande ferocia»

Pierpaolo Panzieri, la verità dell'autopsia: è stato ucciso con «grande ferocia»
Pierpaolo Panzieri, la verità dell'autopsia: è stato ucciso con «grande ferocia»
di Luigi Benelli
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Mercoledì 8 Marzo 2023, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 15:11
PESARO Ucciso con «grande ferocia». Ieri l’autopsia sul corpo di Pierpaolo Panzieri, il 27enne pesarese massacrato a coltellare la sera del 20 febbraio nell’appartamento di via Gavelli. Michael Alessandrini è in stato di fermo in Romania, reo confesso dell’omicidio. L’esame autoptico è durato oltre 7 ore: da una parte ha comprovato il quadro già delineato dagli inquirenti e dall’altra ha fornito elementi in più. Pierpaolo ha lottato per difendersi dall’amico, i segni di difesa riscontrati sulle mani sono risultati evidenti. E l’autopsia ha cristallizzato anche il numero delle coltellate inferte: si parla di 15 lesioni da arma da taglio. 


Il colpo fatale


Una di queste, quella alla gola, è quella considerata fatale. Ma ci sarebbero anche altre due importati ferite alla schiena che hanno causato seri danni e che potenzialmente potrebbero essere mortali, ma bisognerà attendere gli esami sui tessuti e le risposte arriveranno in qualche settimana. Risposte che chiariranno quale sia stata la prima ferita inferta, e quando è arrivata quella mortale (o quelle). Pierpaolo aveva appena cenato con l’amico che aveva invitato. E’ morto a breve distanza dal pasto, indicativamente il decesso si colloca intorno alle 23. Finito di mangiare è sopraggiunta la furia di Michael Alessandrini, che si è accanito sul giovane con grande ferocia. L’aggressione è iniziata nel bagno del bilocale, contiguo alla cucina, dove è stato anche ritrovato il corpo.Panzieri si è difeso, ha lottato, ha cercato di ripararsi dai colpi. 


Si è difeso


C’è anche un segno di un morso alla mano oltre ad altre ferite. La colluttazione è stata così violenta che a Pierpaolo sono state trovate due costole rotte. Quello di ieri è stato un esame lungo e complesso durato oltre 7 ore e seguito anche dal consulente della famiglia Panzieri, nominato dall’avvocato Paolo Biancofiore, legale della famiglia.

Al contrario Alessandrini non ha voluto un suo consulente che potesse assistere all’autopsia. Il trentenne è ancora in Romania e si è opposto all’estradizione, cosa che comunque avverrà a metà aprile. 


Il movente


Ad armare la sua mano e scaricare la ferocia sarebbe stata la gelosia. Michael ha confessato il perché del gesto al giudice romeno, motivazioni poi riportate anche alla portiera dell’hotel di famiglia, il San Marco. Si era invaghito di una donna, Julia, e la sera dell’omicidio durante la cena avrebbe visto una chat o comunque il numero telefonico della donna nel cellulare di Pierpaolo che poi ha sottratto. Qui è scattata la reazione omicida forse al pensiero che potesse essere avesse una relazione con Pierpaolo. Circostanza che agli inquirenti non risulta.


Le circostanze


Sentita dagli investigatori Julia ha negato una relazione con Alessandrini, confermando che si frequentavano come amici e che non conosceva Panzieri se non superficialmente Il legale del reo confesso, Salvatore Asole, ha riferito che Michael il giorno dell’omicidio aveva avuto un forte alterco con la donna. Tanto che il suo stato d’animo sarebbe stato instabile e provato. La madre di Michael ha raccontato che Julia gli aveva detto di essere molto malata e la notizia lo avrebbe sconvolto. Ma la circostanza della malattia sarebbe stata “inventata” per allentare la pressione che sentiva su di sè da parte del 30enne. Sempra la madre di Michae ha riferito che il figlio negli ultimi tempi aveva iniziato a leggere le Sacre scritture e di aver detto di aver visto o sentito Gesù.

 
La perizia psichiatrica


Davanti al giudice avrebbe anche detto di essere un seguace del dio degli ebrei, Jahvè, e di avere la missione di ripulire le città dai corrotti. Al momento non intende tornare a Pesaro perché teme di essere ucciso facendolo passare per un suicidio. Il legale ha già depositato l’istanza per chiedere una perizia psichiatrica.

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