Rifiuti, ci sarà il confronto davanti ai sindaci. L'assessore regionale Aguzzi: «Fuori luogo ed errato il dibattito all'Ata»

Rifiuti, ci sarà il confronto davanti ai sindaci. L'assessore regionale Aguzzi: «Fuori luogo ed errato il dibattito all'Ata»
Rifiuti, ci sarà il confronto davanti ai sindaci. L'assessore regionale Aguzzi: «Fuori luogo ed errato il dibattito all'Ata»
di Lorenzo Furlani
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Sabato 4 Febbraio 2023, 07:14 - Ultimo aggiornamento: 13:29

PESARO - Avrebbe dovuto essere un incontro tecnico politico in cui entrare nel merito della questione del conferimento nelle discariche dei rifiuti speciali per trovare una soluzione alla verifica di non conformità del piano d’ambito alla pianificazione regionale.

La soluzione possibile

Ma dopo la riunione di giovedì dell’Assemblea territoriale d’ambito, rispetto alla quale l’assessore regionale all’ambiente Stefano Aguzzi contesta la divulgazione di informazioni non vere e un preordinato atteggiamento ostile verso la Regione, l’incontro è diventato una mera occasione per concordare la prossima assemblea, fissata per il pomeriggio di venerdì prossimo nella sala del consiglio provinciale, per affrontare la materia del contendere di fronte a tutti i sindaci della provincia di Pesaro Urbino.

Per agevolare i pesaresi, l’appuntamento di ieri è stato spostato da Ancona (dove avrebbe dovuto svolgersi martedì scorso) a Fano, al Centro per l’impiego, dove in tarda mattinata il presidente Giuseppe Paolini e il direttore Michele Ranocchi dell’Ata si sono ritrovati con l’assessore Stefano Aguzzi, il dirigente Massimo Sbriscia e il funzionario Angelo Recchi della Regione.

«Rapporto ora drogato»

«Ma non siamo entrati nel merito della questione - afferma Aguzzi -.

Noi abbiamo in qualche modo la possibilità di andare incontro alle esigenze rappresentate dall’Ata. Venerdì di fronte a tutti i sindaci dirò quello che avrei detto ieri se nel frattempo non fosse stata riunita l'assemblea per votare il ricorso al Tar contro il nostro provvedimento (votazione poi rinviata di fronte alle tante obiezioni dei sindaci, in vista dell’incontro istituzionale di ieri, ndr). Prima bisogna ristabilire il corretto rapporto tra istituzioni, che giovedì è stato fortemente drogato da un dibattito del tutto fuori luogo e anche errato».

Via i sassolini dalla scarpa

L’assessore Aguzzi ha tanti sassolini da togliersi dalla scarpa. «A Paolini e Ranocchi - sottolinea - ho detto che l‘iniziativa è stata inopportuna visto che eravamo d’accordo da prima che ci saremmo visti». In assemblea Paolini ha affermato che la Regione aveva fissato l’incontro dopo la convocazione urgente dei sindaci. Ma Aguzzi ribatte di aver annunciato dalla settimana precedente il confronto, proposto inizialmente per martedì salvo la revoca il giorno precedente di Paolini, che aveva verificato un impegno a Roma. «E nell’ultimo anno - puntualizza l’assessore - ci siamo visti 7/8 volte, ho tutte le date e le comunicherò ai sindaci mettendo a nudo la situazione vera e reale». 

Le informazioni non vere

L’assessore regionale della giunta Acquaroli di centrodestra nega che ci sia un pregiudizio politico, come ha sostenuto l’assessore Belloni di Pesaro, verso l’Ata pesarese, che è a maggioranza di centrosinistra: «Basti sapere che il primo piano d’ambito che abbiamo approvato è quello della provincia di Ancona, la più a sinistra delle Marche, che ha fatto una pianificazione seria. E non è vero, come è stato detto da Paolini e dalla sindaca di Tavullia, che abbiamo approvato il piano di Macerata (dove chiude l’unica discarica, ndr), quello ce lo devono ancora consegnare».

«Il business di Mms»

Ma soprattutto l’assessore regionale contesta la tesi, messa nero su bianco dall’Ata, secondo cui riducendo i rifiuti speciali non pericolosi portati in discarica aumenterebbe la tariffa per smaltire i rifiuti urbani con ricadute negative sulla Tari.

«E’ grossolano e grave - rileva - quello che è stato detto, perché non si possono calibrare le tariffe degli urbani con i rifiuti speciali, per legge non si possono integrare i proventi. Conferendo rifiuti speciali anche da fuori regione pari al 154% di quelli urbani (nel 2021) Marche Multiservizi ha entrate enormi. Questo è business. Ed è una stortura rispetto alla normativa regionale che fissa il limite del 50%. Così si dovrebbe ampliare un’altra discarica mentre basta ridurre gli utili».

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