Piano regionale del turismo, la furia dei sindaci: «Per la giunta delle Marche il nord non esiste»

Piano regionale del turismo, la furia dei sindaci: «Per la giunta delle Marche il nord non esiste»
Piano regionale del turismo, la furia dei sindaci: «Per la giunta delle Marche il nord non esiste»
di Silvia Sinibaldi
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Sabato 10 Aprile 2021, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 09:58

PESARO - Per la cronaca non è dato sapere chi per primo sia saltato sulla sedia se il vicesindaco di Pesaro o i primi cittadini di Gradara e Gabicce: di certo quanto partorito dalla Prima commissione regionale li ha fatti infuriare tutti e tre. 

«Pesaro, Gradara e Gabicce Mare esclusi da quelli che la giunta regionale considera “Grandi Attrattori Turistici”, nonostante il solo Castello di Gradara sia da tempo di gran lunga il monumento più visitato dell’intera regione e già Borgo più bello d’Italia. Nell’anno dantesco basterebbe questo a dire che il Piano triennale è “tutto sbagliato, tutto da rifare”». 

Gli smemorati

È il commento di Daniele Vimini, vicesindaco di Pesaro con delega al Turismo, Filippo Gasperi, sindaco di Gradara e Domenico Pascuzzi, sindaco di Gabicce Mare, al Piano regionale del turismo 2021-2023 delle Marche.

Un documento a loro giudizio, smemorato, parziale e sbilanciato a favore di una sola parte del territorio marchigiano. Nel documento, inorridiscono i tre amministratori «non esiste il mare di Gabicce e Pesaro, non esiste proprio Pesaro. Si individua la sola Macerata come città della musica, ignorando il riconoscimento Unesco di Pesaro in questo ambito, il lavoro culturale collegato e l’unicità del Rossini Opera Festival, il solo in Italia in grado di attrarre un pubblico per oltre il 65% straniero». 

Faziosità e Forzature

Il Piano, aggiungono, riporta «un susseguirsi di faziosità e forzature. Considera pochissimo anche Fano e cita per il nostro territorio solo “Urbino e l’entroterra pesarese” sicuramente meritevoli di grande attenzione, ma non esaustivi di una provincia che peraltro ha lavorato in questi anni, consapevole la Regione, a fare rete a livello turistico proprio tra le tre città principali». 

Il tagliafuori

Come è ovvio la questione non riguarda certo mancati riconoscimenti ma piuttosto un taglia fuori sul fronte delle risorse e non regionali bensì nazionali ed europee.
«Evidentemente - proseguono i tre amministratori - gli sforzi di fare strategie condivise non si notano o probabilmente non piacciono, come si dimostra ignorando anche la proposta della Riviera del San Bartolo avanzata da Pesaro, Gradara e Gabicce Mare, meritevole (come altre perle della regione), di entrare nella misura 14 per la “Valorizzazione delle eccellenze del territorio” e invece ignorate nonostante il solo Parco San Bartolo riscuota regolarmente l’attenzione dei più importanti media nazionali, internazionali e mondiali. Escludere da queste due misure vuol dire gettare le basi per escludere dai principali filoni di finanziamento e sostegno». 

La miopia

«Se alla prima presentazione del Piano triennale si poteva pensare ad una grave serie di sviste, dopo il respingimento degli emendamenti correttivi in commissione, si configura una colpa irresponsabile. Esigiamo che la discussione in aula ponga rimedio a questa ingiustizia e a questa miopia che finirebbe per danneggiare non solo il nostro territorio e per minare la stessa credibilità del Piano e del ruolo di programmazione e gestione della Regione nelle politiche turistiche» concludono Vimini, Gasperi e Pascuzzi. 

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