Gli zii gli affidano il nipote disabile
ma lui sperpera tutto nelle slot

Gli zii gli affidano il nipote disabile ma lui sperpera tutto nelle slot
Gli zii gli affidano il nipote disabile ma lui sperpera tutto nelle slot
di Luigi Benelli
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Sabato 27 Maggio 2023, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 09:09

PESARO - Doveva prendersi cura di un ragazzo paraplegico. Ma con la carta di credito sperperava tutti i soldi alle slot machine, costringendo il giovane disabile a passare interi pomeriggi alla sala giochi. E’ una storia che si sviluppa tra Pesaro e Cattolica quella scoperta dalla Questura pesarese. Tutto nasce da una segnalazione arrivata alla polizia da parte di una addetta di una sala slot di Pesaro. All’interno c’era stato un litigio perché la donna aveva visto per giorni e giorni un uomo giocare tutto il pomeriggio alle slot machine mentre aveva accanto un 30enne sulla sedia a rotelle, paraplegico. 

In sostanza, invece di prendersene cura, lo “parcheggiava” lì mentre eseguiva le sue puntate e scommesse.

Per la commessa quel luogo non era idoneo al ragazzo e aveva trovato il coraggio di lamentarsi con l’accompagnatore. La pattuglia della squadra volante era intervenuta sul posto e l’uomo, un 50enne calabrese, aveva detto di avere in affido il giovane, un tedesco rimasto paraplegico a seguito di un incidente sul lavoro, dagli zii che risiedono a Cattolica. I genitori sono morti da tempo e i suoi parenti più stretti stanno appunto nella cittadina della riviera romagnola dove si prendono cura del nipote assieme agli assistenti sociali del Comune.

Ma per un periodo sono dovuti andare in Germania per sbrigare degli affari di lavoro e per questo motivo hanno dovuto affidarsi al 50enne, che solitamente faceva l’accompagnatore del 30ennne e che nel tempo era riuscito a conquistarsi la loro fiducia. Fiducia durata pochissimo, perché la polizia della divisione anticrimine della Questura di Pesaro, nell’ambito dell’attività di tutela e assistenza alle persone fragili, è voluta andare fino in fondo a questa storia. Così ha chiamato i servizi sociali del Comune di Cattolica e scoperto il tutto. Richiamati i parenti, gli zii sono tornati in fretta e furia a Cattolica dove hanno scoperto la verità.

L’accompagnatore avrebbe dovuto occuparsi del ragazzo e per farlo gli era stata lasciata la carta di credito e la possibilità di alloggiare nell’abitazione. Il giovane percepisce una pensione di invalidità di 2500 euro al mese, tutti soldi bruciati al gioco dall’accompagnatore. Ma quest’ultimo aveva disatteso ogni aspettativa. Ludopatico, aveva iniziato a spendere tutto alle slot machine, trascurando il 30enne, trovato in condizioni igienico sanitarie e di benessere precario. Non solo, si era impossessato anche dei beni in casa, sempre per spenderne i proventi alle slot. Un ammanco da decine di migliaia di euro in poche settimane. Non erano neppure state pagate le utenze e le spese necessarie per il sostentamento del ragazzo. Ieri gli zii hanno presentato denuncia ai carabinieri di Cattolica.
 

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