PESARO - Si era rifugiata nei giorni scorsi in una gelateria di corso XI Settembre per scappare da quel marito violento e mettere al riparo il figlio minorenne. Adesso catta il divieto di avvicinamento per un uomo sulla quarantina di origine ucraine.
L’attività
Nell’ambito delle attività di contrasto del fenomeno degli atti persecutori, gli investigatori della squadramMobile diretti da Eleonora Cognigni hanno eseguito un’ordinanza contenente le misure cautelari del divieto di avvicinamento alla moglie e al figlio minorenne dell’indagato, del divieto di comunicare con lei oltre all’allontanamento dalla casa familiare e divieto di accedervi senza il permesso del giudice. L’operazione di polizia ha avuto origine grazie alla denuncia della vittima, avvenuta subito dopo essere stata minacciata dal convivente. La donna ha trovato il coraggio di raccontare tutto, così è scattata subito una rete di protezione attorno a lei e al figlio.
Vessazioni
Dai racconti della donna e dai successivi approfondimenti investigativi svolti dopo la prima segnalazione, è emerso un quotidiano costellato di aggressioni fisiche, minacce continue anche di morte, offese che hanno distrutto l’autostima della vittima facendole provare un costante senso di angoscia per se stessa ma anche per il figlio minore.
La sensibilizzazione
La dirigente della squadra mobile Eleonora Cognigni sottolinea: «Non bisogna attendere episodi di violenza per chiedere aiuto: dove c’è violenza non c’è e non può esserci amore. Anche questo caso dimostra quanto sia importante denunciare per consentirci di intervenire tempestivamente».