Il Villino Ruggeri e lo scherzo della vendita: i pesarese abboccano. Com'è nato il pesce d'aprile più divertente

Il Villino Ruggeri e lo scherzo della vendita: i pesarese abboccano. Com'è nato il pesce d'aprile più divertente
Il Villino Ruggeri e lo scherzo della vendita: i pesarese abboccano. Com'è nato il pesce d'aprile più divertente
di Miléna Bonaparte
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Domenica 2 Aprile 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 12:57
PESARO Complice la giornata di sole e il sabato prefestivo, ieri mattina, 1º aprile, davanti al misterioso e altero Villino Ruggeri si è formata una ressa di curiosi a fare fotografie e porsi domande. Ma quanto costerà? Che cosa ci faranno? Uno dei simboli di Pesaro in liquidazione? Pur increduli, in tanti hanno abboccato. ”Vendesi, prezzo trattabile, fantasmi esclusi, ricavato a favore di Pesaro Capitale della cultura 2024. Agenzia RImINI, tel. 0721 3871. Sì perditempo”. Quel cartello verde e giallo spuntato sull’artistica cancellata floreale, a due passi dalla Palla, è stato in realtà uno dei pesci meglio riusciti del giornalista Elio Giuliani, un maestro di scherzi d’aprile in formato stereo che solo il Covid ha fermato negli ultimi anni.  


Ritorno in grande stile


Un ritorno dunque in grande stile per una nuova trovata orchestrata nei minimi dettagli da una settimana e messa a segno alle 9 del mattino. Il primo a finire nella rete del super pesce è stato l’anziano custode e giardiniere del Villino Ruggeri, 84 anni, che andava a dare il mangime ai pesci rossi della fontana. Si è bloccato sbalordito davanti al cancello e ha gridato a Giuliani in dialetto pesarese: «Da non credere - traduzione - ho sentito la padrona ieri sera e non mi ha detto niente, rimango senza parole, sarà meglio che vada a lavorare finché sono in tempo». Un’idea facile facile, secondo Giuliani: «Ho pensato alle ultime notizie di cronaca - racconta il giornalista -, la vendita all’asta di Villa Bucci in viale della Repubblica, una delle storiche dimore del lungomare, l’hotel Des Bains confiscato a un prezzo d’occasione, la ”città giardino” dei primi Novecento che potrebbe cambiare volto.

E poi hanno fatto il resto i servizi sulla mancanza di fondi per la Capitale della cultura 2024. Uno degli scherzi radiofonici meglio riusciti data la processione di persone, turisti meravigliati e un gruppetto di ragazze di Rimini».

L'agenzia Ricci-Vimini


Agenzia RImINI, appunto, tel. 0721 3871. Se si prova a formulare il numero risponde il disco fisso del centralino del Comune, chiuso al pubblico sabato e domenica, e il presunto immobiliarista nasconde la crasi dei cognomi del sindaco Matteo Ricci e del vice Daniele Vimini, che avrebbero promosso la vendita quale disperato escamotage per salvare l’evento. Saranno sicuramente fischiate le orecchie alla proprietaria del Villino, costruito fra il 1902 e il 1907. Lei è la nipote di Oreste, l’industriale farmaceutico dei glomeruli prodigiosi, che vive a Roma e trascorre la bella stagione nella dimora monumentale e poi, con l’arrivo dei primi freddi, se ne torna nella capitale perché non ci sono i riscaldamenti, che forse la Soprintendenza non ha fatto installare, ma solo dei vecchi camini. Mentre gli scherzi messi a segno da Elio Giuliani si perdono nei lontani anni ’70.


Curriculum goliardo


«Tra i più riusciti ricordo quello fatto durante l’austerity e le targhe alterne - racconta il cronista -, ho dato la notizia che in via Cavour, nella pescheria, c’era un ufficio del Comune dove chi aveva due targhe pari ne poteva cambiare una con la dispari per poter girare in auto. In tanti si sono presentati, ma c’era solo un banco che quel giorno ha fatto affari d’oro. Un anno il problema di tutti era la zanzara tigre, allora ho pensato di annunciare che il Comune regalava un kit con tanto di gabbia dove catturare il fastidioso insetto. E poi il contro-pesce per la distribuzione di un chilo di prodotti ittici gratis per tutti, anche in quel caso si era formata la fila. I pesaresi insomma abboccano». 
 

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