Pesaro, non si accendono le telecamere per la Ztl: il contenzioso per l'appalto finisce in tribunale

Pesaro, non si accendono le telecamere per la Ztl: il contenzioso per l'appalto finisce in tribunale
Pesaro, non si accendono le telecamere per la Ztl: il contenzioso per l'appalto finisce in tribunale
di Thomas Delbianco
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Giovedì 6 Agosto 2020, 05:29 - Ultimo aggiornamento: 09:22

PESARO - Nuove telecamere per gli accessi alla Ztl in centro storico e di videosorveglianza per la lettura delle targhe: tutto bloccato, l’accordo tra Comune di Pesaro e azienda appaltatrice finisce a carte bollate, con la società che fa ricorso in tribunale. Poco più di un anno fa l’Amministrazione comunale aveva appaltato ad una azienda di Roma (Sagredo engineering) i lavori per l’estensione e ammodernamento del sistema di videosorveglianza urbana e del sistema automatico di lettura targhe, per un importo di 140.000 euro, con un contributo ministeriale di quasi 90 mila euro. 

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Nel pacchetto, la sostituzione di 10 telecamere esistenti di videosorveglianza ai varchi in ingresso e in uscita, l’installazione di 8 nuovi varchi di lettura targhe e videosorveglianza da posizionare in tutti gli ingressi della città da nord a sud, da est a ovest in modo da verificare in tempo reale il transito dei mezzi e la loro regolarità (veicoli rubati o non in regola con l’assicurazione per esempio).
 
L’appalto prevedeva anche la fornitura e messa in opera del server presso la Questura di Pesaro e Urbino e del comando della polizia locale per il collegamento dei varchi al Sistema Centralizzato Nazionale per Transiti e Targhe. Ma la situazione è precipitata, tanto che nelle ultime settimane l’Avvocatura comunale ha comunicato il ricorso per “accertamento tecnico preventivo”, promosso dalla ditta Sagredo Engineering Srl davanti al Tribunale di Pesaro, relativamente al contratto di appalto. L’Amministrazione si è costituita in giudizio, nominando un consulente tecnico di parte. A settembre scorso, dopo l’avvio dei lavori, erano stati fissati 60 giorni per completare l’opera. Entro il 19 novembre scorso le telecamere avrebbero già dovuto essere pronte per essere collegate con le centrali delle forze dell’ordine. 
Non come previsto
Ma le cose non sono andate proprio come auspicavano in piazza del Popolo. A fine ottobre, l’impresa aveva provveduto alla sostituzione delle 10 telecamere di videosorveglianza. Sostituzioni corrispondenti al 10,45% della fornitura complessiva. Le attività ancora da completare erano l’installazione dei nuovi varchi e il server Scntt. L’Amministrazione comunale, come riportava la determina dirigenziale di qualche settimana fa, si è trovata costretta a stipulare la polizza fidejussoria assicurativa a garanzia delle somme di cofinanziamento a favore della Prefettura di Pesaro e Urbino. La ditta romana ha motivato il mancato rispetto del cronoprogramma imposto dall’Amministrazione comunale per la mancata approvazione di una variante al progetto. Ma per il Comune la ditta stava «pretestuosamente indicando l’approvazione di una modifica contrattuale. Tale modifica, non ricade nell’ambito delle varianti in corso d’opera, si inquadra come miglioria che la legge ha ampiamente normato, di importo di circa 6.000 euro con l’incidenza di una percentuale del 5% dell’intero importo contrattuale e non può giustificare i mesi di inerzia della ditta».
Tempi lunghi
Il responsabile Lavori Pubblici del Comune ha verificato che «la ditta esecutrice non ha rispettato il cronoprogramma previsto dal contratto, né tantomeno i cronoprogrammi che la stessa ditta ha prodotto e trasmesso alla stazione appaltante. Il ritardo di esecuzione del contratto sta determinando per questa Amministrazione gravi problemi con la rendicontazione delle spese sostenute nei confronti del Ministero dell’Interno che ha cofinanziato le opere e di credibilità nei rapporti con la Questura di Pesaro e Urbino che sta aspettando la connessione con il server Scntt di Napoli».

Da qui, il Comune ha deciso, con un apposito atto, di risolvere in danno il contratto d’appalto e di riscuotere la fidejussione. Per completare il lavoro, in Comune si erano riservati di scorrere la graduatoria della gara. Ora il ricorso in tribunale della Sagradi engineering che avrebbe dovuto estendere e ammodernare il sistema di videosorveglianza urbana e il sistema automatico di lettura targhe.

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