Falsa vendita di mobili a Pesaro, due ex agenti di Forlì raggirano una vedova di 83 anni: truffa da 21mila euro

Falsa vendita di mobili a Pesaro, due ex agenti di Forlì raggirano una vedova di 83 anni: truffa da 21mila euro
Falsa vendita di mobili a Pesaro, due ex agenti di Forlì raggirano una vedova di 83 anni: truffa da 21mila euro
di Luigi Benelli
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Venerdì 3 Febbraio 2023, 03:55
PESARO Vedova e sola. Si erano avvicinati a lei dopo alcuni acquisti di mobili e l’avevano convinta a emettere assegni e bonifici sui loro conti. Entrambi finiscono a processo per truffa aggravata. Sono un 58enne e un 43enne di Forlì che avevano agganciato una 83enne pesarese per via di una fornitura di mobili. I due erano agenti commerciali per conto di due ditte emiliane.  


La vicenda


La anziana tra il 2015 e il 2016 aveva speso circa 50 mila euro per l’arredo della sua casa tramite i due venditori. Entrambi, pensando di avere per le mani una gallina dalle uova d’oro, hanno deciso di spingere sull’acceleratore e di non mollare la signora. 
Dopo averne conquistato la fiducia, i due sarebbero venuti a Pesaro diverse volte per incontrarla e chiacchierare anche fuori dall’orario lavorativo. Telefonate e visite che hanno via via permesso ai due di entrare nelle grazie della signora. E di avanzare nuove pretese di bonifici e assegni per altre forniture.

Peccato che questa volta la ditta non aveva autorizzato uno dei due e l’altro aveva cessato il rapporto di lavoro con la sua azienda. 

Gli assegni


Quindi di fatto gli assegni, anche in bianco, sarebbero stati per loro e senza arredi in cambio. Prima una somma, poi la richiesta di un’altra, sempre più pressanti e insistenti. Fino a convincerla a recarsi in banca. Per il 43enne la anziana ha staccato un assegno da 1200 ma per il 58enne il bottino è stato più lauto. Ben 20.900 euro diviso in più assegni da 2700 euro fino a 9500 euro. 
Titoli di credito tutti incassati secondo l’accusa. Di qui l’accusa di truffa in concorso aggravata dal fatto che la signora, vedova e sola, sarebbe stata suggestionabile e facilmente soggiogabile. Per l’accusa avrebbero approfittato di circostanze relative alla persona in riferimento all’età, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa. E di aver cagionato un notevole danno patrimoniale alla donna.
Ieri, davanti al giudice monocratico, è stato aperto il dibattimento e alla prossima udienza verranno sentiti i testimoni.

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