PESARO - L’ultimo miglio o l’ultimo milione se preferite. Oggi in giunta verrà approvata la delibera per aggiungere 1 milione di euro al cantiere del vecchio palas di via dei Partigiani. Un’opera con un iter molto travagliato, annunciata nel 2015 con 3,6 milioni di finanziamento per trasformarla in Auditorium della musica da 2000 posti. I costi sono lievitati per via dell’adeguamento sismico necessario e per l’aumento dei materiali fino a 9 milioni. In consiglio comunale l’approvazione alla variazione del piano triennale delle opere. E’ scontro sull’esposto presentato da Fdi. L’assessore al Fare Riccardo Pozzi ha spiegato: «Arriviamo alla conclusione dell’appalto per il palazzetto, in giunta porteremo la delibera che ci consentirà di accendere mutuo 3,5 milioni per completare i lavori. C’è un cambio di passo che ci porterà a inaugurare l’opera, abbiamo anche il nuovo responsabile del procedimento l’architetto Maurizio Severini». Pozzi ha parlato di un progetto iniziale con «delle carenze» e di «difficoltà incontrate». Ma anche spiegato che nel 2015 lo sblocco del patto di stabilità ha portato il Comune ad aprire la gara in fretta. «Dovevamo aprire l’appalto, poi abbiamo riscontrato carenze strutturali, sismiche ed energetiche. Quanto costerà? Il Gse stanzia 1,7 milioni, Scavolini 1,2 milioni e il Comune arriva a 5,6 milioni. Vale la pena? Sicuramente sì». L’architetto Severini è sceso sul tecnico rilevando la completa antisismicità della struttura a cui si è dovuto far fronte. Poi è stato il momento dei commenti politici.
Il dibattito
La consigliera Prima C’è Pesaro Giulia Marchionni ha scherzato: «Grazie assessore che questa volta non ci ha dato una data di consegna dei lavori.
L’esposto
Il sindaco Matteo Ricci ha chiuso gli interventi: «L’esposto è un pregiudizio rispetto all’onestà di chi porta avanti le operazioni in Comune. È un fatto grave che non riconosce la serietà di chi lavora qua. Il vero danno erariale è non finire l’opera e lasciare una incompiuta. E’ un esposto che nasconde la debolezza della politica. Un’indagine tecnica ci aveva detto che era ristrutturabile, qual è l’errore dell’amministrazione? Forse comunicare le date che ci davano i tecnici. Ora avremo una nuova gara correremo per completare l’opera che cambierà parte del volto della città. Le tempistiche? Sicuramente non mi sentirete più dare una data».