Vaccini in farmacia? «Almeno cinque telefonate ogni ora, ma non abbiamo visto neanche una dose»

Pesaro, vaccini in farmacia? «Almeno cinque telefonate ogni ora, ma non abbiamo visto neanche una dose»
Pesaro, vaccini in farmacia? «Almeno cinque telefonate ogni ora, ma non abbiamo visto neanche una dose»
di Thomas Delbianco
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Martedì 6 Ottobre 2020, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 17:51

PESARO - «Vaccini anti-influenza, cinque telefonate all’ora in ogni farmacia dai cittadini. Ma ad oggi ancora nessuno ha le dosi. Se i numeri saranno quelli indicati dal ministero, non potranno bastare per tutti».

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Il presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Pesaro-Urbino Romeo Salvi ieri mattina ha fatto una ricognizione con i fornitori delle farmacie territoriali per fare il punto sulla questione dei vaccini anti influenzali. 
 
La ricognizione
«Tutti i fornitori - riferisce Salvi - hanno detto che al momento non sono ancora in grado di fornire notizie precise. La situazione è un po’ confusa, per la semplice regione che non abbiamo indicazioni precise dai livelli ministeriali sanitari, e questo non è serio. Faccio parte di un ente pubblico, quale è l’Ordine dei Farmacisti, ed è mio compito dare notizie certe e giuste per la cittadinanza. Il problema dei vaccini anti-influenzali in questo periodo è incredibile, per la categoria a rischio sono considerate 20 milioni di persone in Italia, i vaccini prenotati dalle Regioni sono circa 18 milioni, già di per sè mancherebbero 2 milioni di vaccini». Ma in realtà, come prosegue Salvi, a disposizione potrebbero esserci molti meno vaccini.
La pressione
«Attualmente i vaccini in farmacia non ci sono. Se si dice che bisogna fare una vaccinazione di massa, in linea teorica 40 milioni di persone dovrebbero acquistarli in farmacia. E’ chiaro che c’è pressione, ogni farmacia riceve almeno 4-5 telefonate all’ora per essere informati. Ufficialmente a livello indicativo da parte del ministero e delle organizzazioni dei farmacisti si parla di 250 mila dosi, che saranno sicuramente insufficienti. Qualcuno dice che troveranno una soluzione a livello nazionale, speriamo che sia così». La corsa ai vaccini anti influenza nasce anche dalle indicazioni delle autorità sanitarie nazionali sul rapporto con il Covid-19. 
Le modalità
«L’Istituto Superiore di Sanità e il ministero della Salute in maniera ufficiale dicono di fare questa vaccinazione per distinguere eventuali sintomi dal Covid-19, che come ben sappiamo ancora esiste sul territorio. Anzi, speriamo di no, ma il trend va verso una situazione preoccupante, e lo stesso ministro ha detto che per sei mesi bisogna stare molto attenti. Parliamo di 6 mesi cruciali, perchè il picco dell’influenza classica stagionale avviene tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno, quindi si capisce che è molto importante la vaccinazione, bisogna farla tra qualche giorno». La ricerca dei vaccini anti-influenza che non ci sono, riporta alla mente il periodo in cui i cittadini erano alla ricerca, durante la fase critica della pandemia, di igienizzanti e dispositivi di protezione, che non si trovavano. 
Film già visto
«Si sta verificando con i vaccini quello che si è verificato con le mascherine e i gel igienizzanti, caricando le farmacie di responsabilità che di fatto non avevano. Auspichiamo che questo non capiti di nuovo con i vaccini. La presenza dei farmacisti sul territorio è costante, così come l’impegno è profondo - ci tiene a sottolineare il numero uno dei farmacisti provinciali - siamo abituati a lavorare in silenzio, a rispettare gli orari, non siamo portati a scene di eroismo.

La popolazione apprezza il nostro comportamento e abnegazione alla professione, di cui rispettiamo diritti e doveri».

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