PESARO - «Non vogliamo AstraZeneca». Così in tanti ieri mattina al centro vaccini unico dell’ex Ristò. La circolare del Ministero della Salute diffusa mercoledì sera, dopo il pronunciamento di Ema (Agenzia europea per i medicinali) con l’indicazione di somministrare il siero AstraZeneca ai soggetti fra i 60 e 70 anni, ha prodotto ieri un effetto a catena fra i prenotati in lista al centro vaccinale dell’ex Ristò. Interrogativi, perplessità, richieste di informazioni e alla fine diverse rinunce. «Così non va» torna a rimarcare con un post sui social anche il sindaco Matteo Ricci.
E così alle 16 di ieri si erano vaccinati in 430 soprattutto over 70, e tutto fra difficoltà di gestione dei flussi e un certo ritardo accumulato sulla tabella di marcia predisposta da Asur e Dipartimento di Prevenzione di Area Vasta. All’esterno del punto vaccinale per quasi tutta la giornata e fin dal primo mattino, una lunga fila di 70enni e anziani in lista attendevano spiegazioni e rassicurazioni da operatori di Protezione civile e sanitari, su quale tipo di vaccino sarebbe stato loro somministrato. «Una situazione gestita ora dopo ora – riferisce il coordinatore del gruppo comunale di Protezione civile, Ugo Schiaratura – che ha prodotto un rallentamento nel lavoro delle postazioni mediche dedicate all’anamnesi. Disagi e attese che hanno fatto slittare di una mezzora la chiusura per la pausa pranzo. Stessa istantanea che si è ripresentata nelle prime ore del pomeriggio, con una coda di un centinaio di prenotati in attesa del parere del medico Asur prima di ricevere il siero e c’è chi ha rinunciato alla somministrazione». Per il sindaco Ricci invece i disagi organizzativi hanno coinciso anche con la mancanza di personale sanitario di Asur. In effetti dall’interno del centro, gli operatori volontari hanno notato difficoltà in più alle postazioni vaccinali proprio per la mancanza di alcuni sanitari addetti all’anamnesi. «Anche oggi - ha scritto Ricci - disagi organizzativi per la vaccinazione. Il posto è eccezionale ma pare che funzionassero solo 2 punti vaccinazione su 8. Pare che mancasse personale sanitario per la somministrazione del siero. Cara Regione Marche e Asur sono mesi che vi diciamo che dobbiamo migliorare e potenziare il lavoro: bisogna moltiplicare i posti e gli operatori sanitari. Il luogo scelto a Pesaro va benissimo, ma se non ci sono vaccinatori si creano disagi e file. Mi dispiace per i tanti cittadini che hanno segnalato a me e altri sindaci queste grandi difficoltà».