Uomini violenti fuori di casa, finiranno in alloggi speciali: protocollo Zeus a Pesaro per rieducare mariti e compagni

Uomini violenti fuori di casa, finiranno in alloggi speciali: protocollo Zeus a Pesaro per rieducare mariti e compagni
Uomini violenti fuori di casa, finiranno in alloggi speciali: protocollo Zeus a Pesaro per rieducare mariti e compagni
di Miléna Bonaparte
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Mercoledì 19 Aprile 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 08:04

PESARO Invece di ricorrere alle case rifugio che accolgono le donne maltrattate, arrivano adesso gli alloggi per soli uomini dove rieducare mariti e compagni violenti che commettono abusi domestici, mettendo così al sicuro il resto della famiglia, specie in presenza di minori e persone fragili, ed evitando alla vittima di dover fuggire via. Un programma di recupero che prevede, oltre al supporto psicologico, anche la disponibilità di speciali strutture per ospitare chi commette in maniera reiterata vessazioni e angherie tali da rendere necessario l’allontanamento dall’abitazione. Questo perché si è voluto dare maggiore forza al semplice ”ammonimento” del questore, il comando previsto dalla legge per stalking e violenza di genere. 

 


La firma


È questo l’obiettivo del protocollo Zeus della Polizia di Stato, firmato dal questore Raffaele Clemente e dal sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, presidente del comitato dei sindaci dell’Ambito territoriale sociale 15, insieme alla dirigente dell’Ats maceratese Carla Scarponi. Questo Ambito è infatti il referente per l’attuazione di un sistema sperimentale di servizi rivolti agli uomini violenti. «Con l’accordo vogliamo mettere a disposizione di chi è autore di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori non solo un percorso rieducativo, ma anche una casa di recupero - ha spiegato Paolo Badioli, dirigente della Squadra mobile -.

Un’intesa simile è già stata sottoscritta in altre 30 province, con l’obiettivo di creare una sinergia contro il dramma della violenza domestica. Una rete che ora comprende anche Pesaro Urbino». Promosso dalla direzione Anticrimine del dipartimento di Pubblica sicurezza, il protocollo vuole potenziare le azioni di «contenimento e gestione delle violenze relazionali e dei rischi per le vittime - fanno sapere dalla questura -. Si chiama Zeus perché rievoca il primo caso di maltrattamento nel mito greco. Un modello innovativo che amplia l’efficacia dello strumento di natura amministrativa dell’ammonimento del questore, previsto dalla legge anche per la violenza domestica e gli atti persecutori».

L'ammonimento

Ma di che cosa si tratta? «L’ammonimento è uno strumento decisivo perché, prima che si arrivi al procedimento penale, è possibile intervenire sul soggetto che maltratta, evidenziando il disvalore sociale e il rilievo penale della condotta. Una sorta di cartellino giallo».
L’obiettivo è «amplificare questo strumento attraverso un doppio e più profondo livello di prevenzione, non solo rivolto alla vittima, ma anche all’uomo che maltratta. Concentrandosi infatti pure sull’aggressore, i benefici possono essere di gran lunga maggiori, in quanto un uomo violento può avere potenzialmente molti più oggetti di violenza». La nuova misura «intende proteggere e aiutare le donne, nella convinzione che occorra considerare i maschi non solo come antagonisti e carnefici. Rieducare, senza per questo sminuire la gravità degli atti commessi, ma sviluppando consapevolezza, è una strada da percorrere». 
Il meccanismo è semplice: quando le condotte rischiano di sfociare in violenza, il questore emette un ammonimento per stalking o violenza domestica. L’uomo viene invitato a seguire un percorso di recupero in un centro specializzato, uscendo dal domicilio e permettendo alla donna di non essere allontanata, come normalmente invece avviene. 
 

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