Scoppia un focolaio nella casa di riposo Padre Damiani: 8 casi positivi, 5 persone portate nelle Rsa Covid

Scoppia un focolaio nella casa Padre Damiani: 8 casi positivi, 5 persone portate nelle Rsa Covid
Scoppia un focolaio nella casa Padre Damiani: 8 casi positivi, 5 persone portate nelle Rsa Covid
di Lorenzo Furlani
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Domenica 6 Marzo 2022, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 16:06

PESARO  - L’ultimo focolaio di Covid-19, che nella curva calante della pandemia si registra in una comunità residenziale del Distretto sanitario pesarese, colpisce la casa Padre Damiani, la struttura in viale Napoli 38 dell’Arcidiocesi di Pesaro, che ospita anziani autosufficienti e una residenza protetta. I primi 5 casi sono stati accertati giovedì scorso, con i tamponi rapidi periodici eseguiti dalla struttura; la casa di riposo è stata posta subito in isolamento con l’interruzione delle uscite, delle visite e delle attività sociali e la permanenza degli ospiti, anche con la compagnia degli animatori, nelle rispettive camere.


I primi 5 positivi sono stati trasferiti venerdì nelle strutture Covid di Galantara (2) e Macerata Feltria (3) per monitorarli e sottoporli a cure tempestive e al tempo stesso per ridurre la carica virale nella casa di riposo, ovvero il rischio di trasmissione del virus. Ieri si sono positivizzati altri 3 ospiti che, compatibilmente con i posti letto disponibili, domani saranno portati a loro volta nelle strutture di degenza Covid. Hanno un’età compresa tra 70 e 96 anni e sono tutti paucisintomatici: mal di gola, tosse o raffreddore, qualcuno ha poche linee di febbre. Per nessuno si rende necessario un ricovero ospedaliero. E sono tutti vaccinati con la terza dose, somministrata nell’ottobre scorso.Complessivamente nella casa Padre Damiani ci sono 78 ospiti e 55 operatori.

«Il focolaio è stato messo subito sotto controllo - afferma la direttrice dei servizi sanitari di base del distretto di Pesaro, Elisabetta Esposto -, la parte clinica la segue l’unità speciale di continuità assistenziale insieme alla struttura, che chiama se ci sono nuovi sintomatici. A oggi gli operatori sono tutti negativi. Gli ospiti positivi sono 8 di cui 5 già trasferiti nelle Rsa Covid e 3 in attesa di trasferimento, ora isolati nella casa di riposo. Dal punto di vista logistico, la casa Padre Damiani è una buona struttura perché molto grande. Oltre alle disposizioni classiche, ho dato l’indicazione di cercare di tenere per quanto possibile gli ospiti in stanza soprattutto per mangiare e bere, finché non sottoporremo tutti a tampone molecolare, per non fare contagiare gli uni con gli altri, al fine di contenere il più possibile il rischio di trasmissione del virus. I primi 3 o 4 giorni sono i più importanti per la gestione di un focolaio».

Lo screening con il tampone molecolare per ospiti e personale è programmato da parte dell’Usca all’inizio della settimana. «Lo ripeteremo dopo 5 giorni e se non troveremo positivi il focolaio sarà chiuso - puntualizza Esposto -, altrimenti gestiremo i casi. I prossimi giorni capiremo come evolve questo focolaio che certamente è provocato dalle varianti Omicron od Omicron 2». C’è un interesse epidemiologico a misurarne gli sviluppi perché si tratta di un focolaio in coda alla pandemia che riguarda una popolazione coperta dall’intero ciclo vaccinale. Sarebbe stato individuato il caso indice, che verosimilmente si è contagiato uscendo dalla struttura.

«Ormai speravamo di poter allentare le misure di prevenzione - afferma la direttrice della casa di riposo Angela Polselli -, gli ospiti ce lo chiedevano. Non avevamo più avuto focolai dopo quello della prima ondata. Abbiamo subito avvertito i familiari; i positivi, tutti con sintomi leggeri, dovrebbero restare nelle strutture Covid una decina di giorni. Io spero e prego che il focolaio si fermi ma l’Usca ci ha avvertito che dobbiamo aspettarci altri casi».
Attualmente nel distretto sanitario di Pesaro c’è un secondo focolaio molto ridotto, che riguarda una struttura per disabili dove si contano due positivi.

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