Picchiato per l’amico con lo smalto sulle unghie: condannati due giovani del branco

Picchiato per l’amico con lo smalto sulle unghie: condannati due giovani del branco
Picchiato per l’amico con lo smalto sulle unghie: condannati due giovani del branco
di Luigi Benelli
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Martedì 30 Novembre 2021, 05:55

PESARO -  L’abbraccio con la madre, il pianto liberatorio. Erano stati aggrediti e derubati perché per il branco lo smalto nero sulle unghie di un ragazzo non era accettabile. Ieri davanti al Gup di Pesaro la sentenza per il pestaggio e la rapina avvenuta al Pincio di Fano l’8 maggio scorso. Un fatto che aveva scosso l’intero territorio, rimbalzando anche sulle cronache nazionali. Era accaduto nei pressi della Rocca Malatestiana di Fano l’8 maggio. 


 
Secondo quanto ricostruito Simone Pasquino e Luigi Lupini, oggi maggiorenni, sono stati avvicinati da alcuni ragazzi che li hanno presi in giro prima per il ciuffo bianco, poi per lo smalto nero sulle unghie di Luigi. Con un accendino volevano dargli fuoco per toglierlo. Poi gli hanno strappato le collane. L’amico Simone è intervenuto per cercare di fermarli. Gli hanno sferrato un pugno in faccia, poi calci in bocca, alla schiena, al braccio, ovunque tanto da rompergli il naso (30 giorni di prognosi). Le indagini hanno portato a rintracciare e identificare gli 8 giovani.

Gli agenti del Commissariato di Fano, il 24 giugno, avevano eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti giovani, che facevano parte del gruppo. Si tratta di un moldavo, Robert Costas, noto alle forze dell’ordine e ritenuto il leader del gruppo che ha scelto il dibattimento davanti al collegio di Pesaro. Poi Rida Bouzidi, 19 anni, già ospite di una comunità educativa della zona e Achraf Alkeir marocchino di 20 anni residente a San Costanzo. 

C’erano anche quattro minorenni, ritenuti responsabili di rapina aggravata e continuata. Ad Alkeir è stata contestata la rapina in concorso con Bouzida per aver accerchiato l’auto di due ventenni per poi costringerli a consegnare un braccialetto e un telefono cellulare. A Bouzida anche le lesioni nei confronti di Simone, pestato assieme a dei minorenni.

Il pubblico ministero Giovanni Narbone ha chiesto 4 anni e 10 mesi per Bouzidi e 4 anni e 4 mesi per Alkeir. Bouzida ha chiesto scusa durante l’udienza ammettendo l’aggressione negando la rapina e ha anche inviato una lettera a Simone nei giorni scorsi. Il giudice li ha condannati rispettivamente a 2 anni e 8 mesi e 1 anno e 8 mesi. Verrà discussa in sede civile la questione del risarcimento.

All’uscita gli abbracci e i pianti liberatori. L’avvocatessa Marilù Pizza per conto di Lupini ha ottenuto un risarcimento di 1.500 euro per la rapina subita dal suo assistito. «E’ stata una grande sofferenza nel ripercorrere tutto quanto accaduto – spiega l’avvocatessa Pizza – è difficile per tutti, perché sono giovani. Non è certo una vendetta, ma solo giustizia. Luigi si è sciolto in un pianto liberatorio e ora i ragazzi dovranno rivivere nuovamente tutto davanti al collegio per il dibattimento che riguarda l’altro imputato (Costas, ndr). Non sarà facile». 

L’avvocatessa Cristiana Cicerchia tutela Simone Pasquino assieme a Stefano Zaffini. «Non è stato facile per i ragazzi, ma questo è un primo passo per andare avanti e avere giustizia – spiega Cicerchia – certo è che la ferita dell’anima resta». La famiglia di Simone ha lasciato un messaggio di ringraziamento per gli investigatori e gli avvocati: «Grazie a tutti coloro che ci sono stati vicini. Non vendetta, ma giustizia». Il pm non aveva ritenuto che potesse essere contestata l’aggravante della discriminazione sessuale perché la banda era dedita alle rapine, cosa avvenuta poco prima. Lucia Montesi, avvocatessa di Alkeir commenta: «Aspettiamo le motivazioni per valutare la proposizione dell’appello. Il mio ha avuto un ruolo completamente diverso rispetto a quello degli altri imputati. Nell’ambito della seconda aggressione ha preso le difese di Lupini e Pasquino». L’avvocato Luca Piscaglia che assiste Bouzida è pronto a fare appello.

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