Opposizione all'attacco: «Nidi estivi, un flop con 110 bambini esclusi dalla graduatoria»

Opposizione all'attacco: «Nidi estivi, un flop con 110 bambini esclusi dalla graduatoria»
Opposizione all'attacco: «Nidi estivi, un flop con 110 bambini esclusi dalla graduatoria»
di Thomas Delbianco
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Sabato 21 Maggio 2022, 05:05

PESARO  - L’uscita degli esiti delle graduatorie del Comune per il servizio del nido estivo ieri ha raggelato decine e decine di famiglie pesaresi che sono rimaste fuori. «Oltre 100 famiglie sono state escluse e parliamo di numeri importanti, almeno la metà» puntualizzano i consiglieri comunali di centrodestra Giulia Marchionni (Prima c’è Pesaro) e Dario Andreolli (Lega).

Scorrendo le graduatorie sono circa 120 le famiglie che potranno usufruire del servizio per i bambini tra gli 0 e i 3 anni, ma 110 non sono riuscite ad entrare.

In pratica a disposizione ci sono solo tre strutture del Comune che offrono 40 posti a testa. E il calcolo torna presto. «Sui centri estivi - commentano Marchionni e Andreolli a nome dell’opposizione - purtroppo è accaduto ciò che avevamo ampiamente annunciato, a dimostrazione che le nostre osservazioni non erano strumentali. Oltre un centinaio di famiglie escluse dai nidi e dai centri estivi. Le scelte fatte si sono rivelate sbagliate».


«In questi mesi - proseguono - dopo un intenso confronto con tante famiglie, abbiamo avuto contezza di quella che è una necessità reale: non è pensabile che i servizi educativi comunali, soprattutto quelli dedicati ai più piccoli, si interrompano con il mese di giugno. Avevamo lanciato il grido di tante famiglie che si sarebbero trovate escluse dai servizi educativi estivi: pensare di aprire un nido in meno in città ha determinato il risultato che abbiamo cercato di scongiurare nelle scorse settimane, ma che oggi purtroppo vediamo ben evidenziato nelle graduatorie. Ben 110 bambini sono stati esclusi dalla possibilità di usufruire dei servizi educativi estivi 0-3 anni nel mese di Luglio.

Gli annunci dell’assessore ai Servizi educativi Camilla Murgia, che ad aprile aveva comunicato l’apertura di un nido in più in periferia, si sono rivelati inefficaci, visto che il nido di Colombarone e quello di Borgo Santa Maria hanno un servizio continuativo anche nel mese di luglio per cui i posti previsti lì non sono andati a graduatoria. I risultati di queste graduatorie dimostrano inoltre in maniera limpida la fondatezza delle nostre osservazioni di queste settimane. In un momento di grande crisi demografica e anche di grande crisi economica non possiamo permettere di lasciare nessuna famiglia indietro. Non è pensabile che nel 2022 i servizi educativi, soprattutto quelli dedicati alla fascia 0-3, per cui è più difficile trovare delle alternative private, non siano in grado di offrire un servizio a chi ne ha bisogno anche nel periodo estivo». 


Il problema non è da poco perchè, al contrario di quanto accade per le scuole materne per la fascia dai 3 ai 6 anni, per i nidi non ci sono strutture private disponibili. In sostanza, anche per i centri estivi riservati ai bimbi che frequentano le scuole dell’infanzia ci sono lunghe liste d’attesa (si parla tra le 200 e le 250 famiglie, anche in questo caso numeri importanti) tuttavia nel caso di esclusione si potrà sempre ricorrere ai servizi privati potendo anche usufruire del voucher offerto dal Comune e per il quale da ieri si sono aperte le domande. Con i pochi posti per i centri estivi 0-3 anni si rischia invece di mettere in seria difficoltà le famiglie che lavorano.
La commissione
«Occorre correggere subito questa scelta – concludono Marchionni e Andreolli – e pertanto nella prossima commissione chiederemo all’assessore al bilancio Andrea Nobili, sempre pronto ad un dialogo per sostenere le realtà in difficoltà, di trovare le risorse a bilancio necessarie (circa 26mila euro a servizio) per garantire l’apertura nel mese di luglio di altri due servizi educativi comunali nella fascia 0-3 così da coprire l’intera richiesta dei bambini in attesa. È una necessità per tante famiglie e fino all’ultimo proveremo a convincere l’amministrazione comunale a non voltarsi dall’altra parte rispetto a questa grave emergenza».

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