PESARO - Ci sono ancora troppi spazi sfitti lungo le vie del centro storico, facciate e saracinesche ancora da sistemare e negozi da ripopolare. Esempi ne arrivano dall’angolo di piazzale Lazzarini e via Curiel per lo stabile privato che ospitava la filiale ex Banca Marche, così come in via San Francesco l’ex istituto Unicredit, oltre ad una serie di altri locali sfitti lungo via Giordano Bruno.
Il servizio Gea di polizia locale, coordinato dal capitano Gianluca Guerra snocciola i numeri 2022 dei controlli su decoro urbano, rispetto del Regolamento e degli obblighi in capo a residenti del quadrivio e attività economiche. L’assessore competente Francesca Frenquellucci, si fa promotrice di un percorso condiviso con agenzie immobiliari, istituto d’arte Mengaroni e privati per il ripopolamento e la valorizzazione di locali vuoti da tempo e difficili da affittare seppure a canone agevolato.
I numeri
«In tutto il 2022 – osserva il responsabile del servizio di polizia amministrativa – sono stati effettuati 35 controlli diffusi lungo tutte le vie del quadrivio centrale, e limitatamente agli obblighi contenuti nel regolamento per il decoro urbano.
Il caso
Le vetrate dello stabile ex Banca Marche fra Galleria Roma e via Curiel da almeno tre anni versano in uno stato di abbandono. Il problema della mancata valorizzazione della Galleria per le attività economiche e commerciali di quel tratto di centro storico, che oggi continuano a lamentarsi, nasce proprio da lì. L’ordinanza alla proprietà che ha sede amministrativa e legale a Verona, è stata già inoltrata. Nella parte alta dello stabile, pare ci siano lavori in corso per una schermatura interna ma la stessa proprietà ha anche l’onere di occuparsi della manutenzione delle facciate laterali che si danno sulla pubblica via. Lo stesso invito a rendere decorose le vetrate, è stato inoltrato alla proprietà dell’ex istituto di credito ancora vuoto e da affittare di Via San Francesco, anch’esso con graffiti e in condizioni che poco si addicono ad una via di passaggio verso piazza del Popolo, ma anche in questo caso ancora non c’è risposta. Per non parlare di via Giordano Bruno e via Zongo-Sabbatini con proprietari inadempienti o a cui è stato impossibile risalire, perché alcuni immobili sono al centro di aste giudiziarie o in mano a più eredi residenti fuori regione o all’estero.
Il confronto
Intanto è in calendario un primo incontro propedeutico dalla settimana entrante fra l’assessore Frenquellucci e lo staff delle Attività Economiche, coordinato dal responsabile del servizio Marco Fattore per il progetto di vetrine espositive o artistiche, da concedere in comodato d’uso e come spazio espositivo ad associazioni o privati. Tutto con l’intento anticipa Frenquellucci di togliere dall’impasse burocratica o dalla scarsa appetibilità economica e commerciale, quegli spazi ancora vuoti in pieno centro.
Il prossimo passo
«L’obiettivo è riunire allo stesso tavolo – spiega – agenzie immobiliari, le stesse che hanno proposto sulla base di quanto si fa in altre città del Paese, proprio il progetto delle vetrine artistiche, coinvolgendo l’istituto d’Arte Mengaroni con un proprio progetto di allestimenti e sculture oltre a imprenditori del settore delle ceramiche artistiche o del vetro, come Fiam e altri, che potrebbero valorizzare e far riacquisire valore economico al locale, tale da essere reimmesso sul mercato immobiliare ed essere utilizzato come esposizione temporanea di opere e creazioni d’arte».
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