PESARO - Era arrivato in ospedale in coma, in forte stato di anossia e in condizioni talmente critiche che si temeva fosse questione di ore, come poi è accaduto. Francesco Guidi, 85 anni, è morto nella tarda mattinata di ieri nel reparto di terapia intensiva del San Salvatore dove era ricoverato dal tardo pomeriggio di venerdì, quando la moglie e la figlia del pensionato, di 82 e 51 anni, avevano allertato il 118 dopo aver scoperto l’uomo, da tempo allettato, riverso sul letto a faccia in giù e in stato d’incoscienza.
Ma proprio le condizioni in cui il pensionato è stato ritrovato hanno messo in fibrillazione polizia e procura facendo scattare una serie di accertamenti sulle circostanze.
E’ possibile che l’uomo se ne sia servito per muoversi salvo rimanervi impigliato fino a soffocarsi? Moglie e figlia, che sono state ascoltate per tutta la notte dalla polizia in Questura, da mezzanotte fino alle cinque, hanno raccontato che il familiare era solo. La moglie, che lo accudisce da tempo e costantemente proprio per le precarie condizioni di salute del coniuge, era dovuta uscire, assentandosi da casa lo stretto necessario per la spesa. Quando è rientrata ha trovato il marito in fin di vita e ha chiamato la figlia. La polizia, che ha ispezionato la villetta ha trovato tutto in ordine, escludendo presenze estranee. Nessuno ha sentito grida o visto movimenti sospetti.
Tra l’altro sul corpo dell’uomo non sono stati riscontrati altri segni o lesioni tipiche della colluttazione o del tentativo di difesa: nè sul volto, nè sulle mani e neanche sulle braccia. Ma quando è stato soccorso dai sanitari del 118 per essere portato al pronto soccorso il pensionato tuttavia non aveva nulla attorno al collo. Quanto basta per delineare un rebus sulle cause che doveva essere decifrato quanto prima. Gli accertamenti - condotti dalla squadra mobile su delega del sostituto procuratore Marino Cerioni - sono proseguiti per ore. In tarda serata madre e figlia sono state condotte in Questura da dove ne sono uscite all’alba. Successivamente, dopo poche ore, è avvenuto il decesso del pensionato che ha spinto a ulteriori accertamenti anche con un’ispezione cadaverica che è stata eseguita nel pomeriggio dal medico legale Adriano Tagliabracci e il cui risultato ha offerto un assist probabilmente determinante alla risoluzione del giallo di Villa Ceccolini, propendendo per cause accidentali per la natura dei lividi riscontrati sul collo.