Ex bocciodromo di via Foscolo, l’ha spuntata Fano in una sfida a tre. Sull’area si realizzeranno appartamenti

L'ex bocciodromo di via Petrarca a Pesaro
L'ex bocciodromo di via Petrarca a Pesaro
di Thomas Delbianco
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Giovedì 7 Ottobre 2021, 09:47

PESARO - Sfida a tre all’asta per l’ex bocciodromo di via Foscolo, alla fine l’area con annessa struttura dismessa è stata assegnata ad un’impresa di Fano con un rialzo sopra i 700 mila euro. Nella zona, appetibilissima perchè si trova nel cuore del centro, nasceranno degli appartamenti.

Il bando d’asta, che conteneva nove immobili appartenenti al patrimonio del Comune di Pesaro, era stata pubblicato quest’estate.

Per presentare le offerte, la scadenza era stata fissata al 23 settembre. Per otto dei nove beni, asta deserta. Ma per il lotto numero sette, corrispondente all’ex bocciodromo del Circolo Concordia di via Ugo Foscolo, nella zona centro, sono arrivate tre offerte, tutte da ditte legate al settore edile e immobiliare, entro i termini stabiliti. 


La cifra
La cifra da rialzare era di 525 mila euro posta dagli uffici del Patrimonio comunale. Una busta conteneva la cifra di 595.200 euro, un’altra di 635.500 euro. Ma a spuntarla, con l’aggiudicazione definitiva, dopo l’approvazione del verbale di gara redatto dalla commissione, come riporta la determina dirigenziale numero 2310 del Servizio Patrimonio, è stata la ditta Costom Srl di Fano, con l’offerta di 709.500 euro.

A carico dell’aggiudicatario del lotto, ci saranno tutte le eventuali spese per l’accatastamento, il frazionamento, la stipulazione, registrazione e trascrizione dell’atto di vendita. Al momento del rogito il Comune provvederà ad accertare l’entrata derivante dall’alienazione e a regolarizzare la restituzione del deposito cauzionale versato dall’offerente. L’area dell’ex bocciodromo via Ugo Foscolo ha una dimensione di 1.040 metri quadri e una destinazione urbanistica prevalentemente residenziale. 


Dopo sei anni
Sono almeno sei anni che il Comune prova a vendere l’ex struttura sportiva. Nel frattempo, il bocciodromo è stato spostato in via dell’Acquedotto, nella nuovissima struttura che è stata aperta poche settimane fa, e quello spazio è rimasto libero e vuoto.

Fino ad ora, considerato che, una volta definita l’acquisizione, la nuova proprietà potrà procedere con la costruzione delle nuove destinazioni urbanistiche residenziali in una zona di pregio, di sicuro interesse e di grande valore di mercato.

Il bocciodromo, una volta completate le ultime fasi della rimozione dell’amianto (il Comune aveva avviato la bonifica), sarà probabilmente completamente demolito per fare posto a una nuova costruzione.

Niente da fare, come dicevamo, per gli altri otto lotti inseriti nella stessa asta dell’immobile di via Foscolo. Il Patrimonio ha già preso atto, con una seconda determina, della gara deserta.


L’elenco
Si tratta di una serie di beni in via Pio La Torre a Montecchio. Per l’esattezza tre negozi (76.000, 750.000 e 62.000 euro i valori all’asta), due uffici del valore di 318.000 e 183.000 euro. E un garage, con la cifra all’asta di 33.600 euro.

Poi, spostandoci a Ginestreto, in via Valcelli, due fabbricati colonici del valore di 150.000 euro e 105.000 euro. Sempre nel corso di quest’anno, è andata a segno un’altra operazione patrimoniale sostanziale per il Comune, e cioè l’alienazione dei locali dell’ex farmacia Zongo, in via Branca.

Una vendita iniziata a fine 2019, con l’aggiudicazione ad un offerente che aveva rialzato la cifra da 290 a 351 mila euro. Nell’estate 2020, sarebbe dovuta pervenire in Comune la Pec dell’aggiudicatario, confermativa di tutta l’operazione, purtroppo perveniva la notizia del suo improvviso e prematuro decesso avvenuto a Rio De Janeiro.

Il secondo aggiudicatario, il gioielliere Paolo Bartorelli, aveva offerto al tempo 331.127 euro nella busta aperta il 3 dicembre di due anni fa e così l’immobile di circa 90 metri quadrati sito in via Branca è stato alla fine aggiudicato questa primavera in via definitiva.

Il Comune a suo tempo ha parlato della dimissione attravero bandi d’asta di alcuni pezzi del suo patrimonio immobiliare come di «un’operazione virtuosa»: edifici che possono essere riqualificati grazie agli incentivi fiscali, che danno la possibilità di avere una nuova edilizia costruendo sul costruito. L’Amministrazione vuole utilizzare le nuove entrate alle casse comunali per portare avanti nuovi progetti.

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