C'è una cordata italiana per l’ex Bramante: stop a fondi e investitori dall’estero

C'è una Cordata italiana per l ex Bramante: stop a fondi e investitori dall estero
C'è una Cordata italiana per l’ex Bramante: stop a fondi e investitori dall’estero
di Letizia Francesconi
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Martedì 3 Gennaio 2023, 03:50

PESARO  - L’ex Bramante è tornato sul mercato e Cassa Depositi e Prestiti manda già segnali: basta con i fondi esteri, meglio privilegiare cordate di investitori italiani. Gli ultimi passi avanti nell’intrecciato iter per la valorizzazione e reimmissione sul mercato del complesso immobiliare di largo Aldo Moro da tempo dismesso risalgono al febbraio 2021, quando Cdp aveva annunciato la presentazione di un piano di recupero ma a una condizione specifica: che la trattativa (poi arenatasi) fosse andata in porto.


La ripartenza


Ma ora niente più fondi immobiliari esteri, è questa la prima novità anticipata da Carlo Palmieri di Conio Agency con sede a Roma, Fondo Investimenti Cdp per la valorizzazione.

Dall’area Immobiliare di Cassa Depositi e Prestiti riferiscono che allo stato attuale è in corso una trattativa ex novo dopo che il precedente fondo immobiliare inglese si era poi defilato mandando a monte la vendita. E così l’immobile è stato reimmesso nel circuito di commercializzazione. fare da trait d’union, come già la prima volta, l’immobiliarista pesarese William Guerra, del Guerra Real Estate, attraverso il proprio braccio operativo interno al servizio Sviluppo e Gestione immobiliare. 


L’annuncio


L’annuncio del ritorno sul mercato dell’ex Bramante è stato dato dal sindaco Matteo Ricci nei giorni scorsi. Se la vendita andasse a buon fine sarebbe propedeutica al progetto, accarezzato dal primo cittadino, di realizzare un tunnel all’altezza dell’incrocio tra viale della Repubblica e viale della Vittoria per interrare la statale 16.
«Interessamenti ce ne sono, ma non siamo ancora in grado di conoscere i tempi – spiega il referente della società Conio srl – il complesso dell’ex Bramante è stato reimmesso sul mercato l’estate scorsa, proponendo diversi e nuovi utilizzi.

La nuova fase di commercializzazione non passa più per fondi d’investimento stranieri, dove maggiormente incidono fattori come l’inflazione e la crisi generalizzata. Ecco perché la nuova strategia si sta indirizzando verso investitori nazionali. Nello specifico stiamo parlando di una serie di imprenditori, tutti dell’edilizia e delle grandi costruzioni, italiani e riuniti in cordata. L’evolversi e la dinamicità delle trattative dipenderà anche dall’andamento del mercato dell’edilizia e dai costi delle materie prime». 


Gli interessamenti


Un’operazione complessa e costosa. Una partita che per trasformazione, adeguamento e nuova destinazione d’uso dell’immobile, vale tra i 30 e i 40 milioni di euro. Un primo progetto di recupero edilizio c’è, elaborato a suo tempo proprio dall’ufficio Progettazione e ingegneristica del gruppo Guerra. Il complesso del Bramante è un bene protetto dai vincoli dalla Soprintendenza, e necessariamente in un percorso di vendita e successivo progetto esecutivo, si dovrà seguire un iter determinato.

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