Appalti truccati per i trasporti in ambulanza in Lombardia, 4 ai domiciliari. Coinvolta una cooperativa pesarese

L'operazione della Guardia di finanza partita dalla Lombardia ha coinvolto anche le Marche
L'operazione della Guardia di finanza partita dalla Lombardia ha coinvolto anche le Marche
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Giovedì 18 Marzo 2021, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 10:14

PESARO - La guardia di finanza di Vigevano, nell'ambito delle indagini dirette dal sostituto procuratore Roberto Valli e coordinate dal procuratore aggiunto Mario Venditti, sta eseguendo, sin dalle prime luci dell'alba, 4 arresti domiciliari disposti dal gip Maria Cristina Lapi, nonché perquisizioni e sequestri di apparati informatici in Lombardia, Marche, Lazio e Sicilia per i reati di turbativa d'asta e frode nelle pubbliche forniture. 


I militari della Compagnia di Vigevano hanno scoperto numerose irregolarità nel bando di gara indetto dalla Asst di Pavia nel 2017, per l'affidamento dei servizi di trasporto in ambulanza svolti da una cooperativa di Pesaro per gli ospedali di Voghera, Vigevano, Mede, Mortara, Casorate Primo, Broni e Stradella.  

La cooperativa, dopo essersi aggiudicata un appalto del valore di circa 2 milioni di euro, ha spesso mancato di garantire, già dai primi mesi di operato, il servizio richiesto dall'appalto, creando numerosi e continui disservizi uniti a sensibili ritardi e mancate prestazioni sanitarie, spesso confermati anche da molte segnalazioni pervenute dai pazienti trasportati e dai medici in servizio presso i citati presidi ospedalieri, facendo presupporre l'utilizzo di un numero di autoambulanze e automediche inferiore a quello che era stato contrattualmente previsto. 

Durante la partecipazione al bando di gara, la cooperativa ha potuto presentare all'Asst di Voghera un'offerta anomala, talmente fuori mercato (perché quanto offerto non copriva neanche i costi del servizio), da impedire la partecipazione di tutte le altre associazioni presenti nella provincia di Pavia che per anni avevano svolto lo stesso servizio in convezione. 


Le fiamme gialle hanno accertato che la base d'asta dell'appalto era stata fissata illegalmente a una soglia inferiore alle tariffe regionali, causando, di fatto, l'esclusione automatica degli altri operatori sanitari che non avrebbero mai potuto accettare lecitamente un'offerta cosi svantaggiosa.

Agli arresti domiciliari di due funzionari dell'Azienda sanitari e 2 amministratori della cooperativa.

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