PESARO - Figlio del pastore della chiesa angelica a processo per un caso di estorsione e lesioni gravi. Dopo la sentenza di assoluzione per i genitori, anche il tribunale dei minorenni si è espresso sul caso.
Il caso che riguarda un 49enne e la moglie 52enne di Montelabbate, originari del Perù. Lui non è solo il pastore della chiesa Evangelica della comunità, ma gestisce anche l’Istituto per le famiglie, un presidio dove persone bisognose si rivolgono per ottenere pacchi viveri e aiuti. Un marocchino sulla quarantina si era presentato per avere della frutta. La consegna è gratuita, verrebbe richiesta un’offerta simbolica. Secondo la vittima il pastore non avrebbe giudicato congrua la somma offerta dal 40enne e sarebbe nato un diverbio. Un litigio degenerato tanto che il 49enne sarebbe accusato di aver estratto un coltello e minacciato il marocchino chiedendo più soldi.
A supporto dell’azione sarebbe arrivata anche la moglie e qui sarebbero volati calci e pugni diretti al 40enne.
Il pastore non ha intenzione di denunciare la presunta vittima per calunnia perché crede che «ci sarà una giustizia divina» nei confronti di chi lo ha accusato.