PESARO - La diffusione della scarlattina sta facendo aumentare il carico di lavoro dei pediatri. Materne e nidi sono stati pressoché decimati nelle scorse settimane a causa dei bambini colpiti dalla malattia esantematica provocata da un batterio (Streptococcus pyogenes). E i contagi stanno ancora proseguendo. «Il picco è stato raggiunto ormai tre settimane fa – conferma il pediatra Mauro Mancino – ma l’incidenza resta ancora piuttosto alta».
I contagi
Un’infezione come la scarlattina che si trasmette per via aerea, sembrava quasi scomparsa negli ultimi anni soprattutto dopo la parentesi delle vaccinazioni Covid ai bambini, eppure l’inverno è stato segnato da un aumento esponenziale dei casi nei bimbi anche piccolissimi.
Diverse scuole materne ma soprattutto nidi comunali 0-3 anni tuttora continuano a essere “svuotati”. Spiega il dottor Mancino: «Per la prima volta si sono ammalati e si ammalano ancora bimbi davvero piccolissimi anche se la fascia più soggetta va comunque dai 2 agli 8 anni. Anche ieri, in ambulatorio tre bambini con primissimi sintomi sono risultati positivi al tampone, oltre ad averne visitati già altri due che avevano contratto la scarlattina. In pratica è una continua entrata ed uscita dalle scuole dell’infanzia ma solitamente in 48 ore con la giusta terapia antibiotica, la situazione migliora. Un’altra particolarità è anche una certa recidività allo streptococco: anche a distanza di sette-dieci giorni, ci si ammala ancora».
Per la dottoressa Eleonora Bartolucci pediatra con ambulatorio in viale Fiume, sta cambiando l’epidemiologia delle infezioni post Covid. «Una diffusione repentina di nuove infezioni virali, ma soprattutto forme batteriche – spiega – soprattutto nelle scuole fra educatori, personale e nei bambini sopra i sei anni, conseguenza del fatto che non si usa più la mascherina, oltre al superamento, almeno nei nidi, del cosiddetto sistema di prevenzione e protettivo delle bolle, adottato nel periodo Covid. In questo momento, noi pediatri, stiamo vedendo 5-6 casi al giorno solo di streptococco e abbiamo ancora dei casi Covid fra i ragazzini. Molto più del batterio della scarlattina però ha fatto l’influenza stagionale che ha colpito con un’incidenza maggiore e con una vera e propria recrudescenza. Ne stiamo uscendo solo ora, ma quest’anno il virus influenzale si è diffuso ripetutamente e quasi senza sosta da ottobre a febbraio».
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