Finge di chiamare dalla banca e le ruba codici e soldi: ecco lo "spoofing", l'ultima delle truffe telematiche

Finge di chiamare dalla banca e le ruba codici e soldi: ecco lo "spoofing", l'ultima delle truffe telematiche
Finge di chiamare dalla banca e le ruba codici e soldi: ecco lo "spoofing", l'ultima delle truffe telematiche
di Luigi Benelli
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Domenica 30 Maggio 2021, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 13:08

PESARO Si chiama “spoofing” ed è una tecnica sofisticata e subdola. Lo spoofing è un tipo di attacco informatico che impiega in varie maniere la falsificazione dell’identità (spoof) per carpire i codici che sono legati ad essa. Il caso classico è il raggiro per impossessarsi dei darti per arrivare ai depositati in banca (carte di credito, bonifici ecc..). L’allerta è massima e i carabinieri hanno denunciato un 30enne di origini albanesi per truffa aggravata nei confronti di una connazionale residente a Pesaro da tempo. 

Il fatto

Tutto ha inizio con una telefonata proveniente dalla Ubi Banca, l’istituto in cui la pesarese, 22 anni, ha il conto corrente. Il numero è un fisso e corrispondeva proprio a quello della banca. Come possibile? Grazie a una app, il caller ID spoofing che consiste nel modificare il numero del chiamante fingendo di essere un istituto bancario, un ente di beneficenza o per propinare falsi premi e concorsi al solo scopo di spingere gli interlocutori a trasferire denaro, comunicare dati personali o compromettere il dispositivo telefonico stesso. 

La buona fede

Così, in buona fede la ragazza, ha ascoltato il finto bancario che le comunicava un finto cambio di credenziali bancarie, ma che al tempo stesso è riuscita a estorcere il pin della giovane. Una volta ottenuto il codice di sicurezza hanno attaccato. Qualche ora dopo ecco la telefonata truffa. Questa volta arrivava da un finto numero verde e il tono era più o meno questo. «Buonasera siamo della sicurezza di Ubi Banca e volevamo verificare che lei avesse autorizzato un bonifico da 14 mila euro».

La ragazza ha sbiancato perché non aveva certo mosso quella cifra. Così ha detto no e per tutta risposta i finti tecnici hanno detto: «Se vuole revocare il bonifico dobbiamo fare un’operazione, le arriverà un messaggio con un codice che ci dovrà comunicare per poter fermare l’operazione». Ma in realtà il codice era un Otp, ovvero il codice di sicurezza che permette di effettuare il trasferimento di denaro. Detto fatto, una volta ottenuto quello, i soldi sono spariti dal conto. Ma la donna, ormai preoccupata, ha notato subito il movimento e ha denunciato tutto ai carabinieri. I militari si sono mossi subito e hanno avvisato l’istituto bancario. I soldi erano finiti su un altro conto della stessa banca, a Mesagne, nel brindisino. Il malvivente era già riuscito a prelevare 3500 euro. Così il conto è stato bloccato per evitare ulteriori prelievi. L’uomo, ormai scoperto, ha tentato di togliersi dai guai effettuando un bonifico da 10 mila euro con la causale “Presunta Frode”. 

Tecnica raffinata

Il 30enne è stato denunciato per truffa aggravata e la donna ci ha rimesso 3.500 euro. I carabinieri fanno sapere che la truffa dei falsi numeri telefonici è sempre più utilizzata dai malviventi che si servono di app che non solo nascondono il vero numero, ma simulano chiamate da altri fissi. Dunque massima allerta e mai fornire codici di sicurezza. Per qualsiasi dubbio, riattaccare subito, chiamare il proprio istituto di credito e le forze dell’ordine.

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